Il talento di Mr. Crocodile: il coccodrillo come fa?

Nei panni del bizzarro illusionista Hector P. Valenti, coinvolto in una situazione richiamante in un certo senso alla memoria quella di avvio di Gremlins è il vincitore del premio Oscar Javier Bardem che vediamo in scena nell’apertura de Il talento di Mr. Crocodile, basato su una serie di libri di Bernard Waber e in arrivo sui grandi schermi italiani a partire dal 27 Ottobre 2022.
Un Bardem che, un po’ come il compianto Bob Hoskins impegnato a recitare accanto al coniglio animato del cult zemeckisiano Chi ha incastrato Roger Rabbit, si trova presto ad avere a che fare con il coccodrillo canterino Lyle, concepito attraverso un’elaborata CGI.
Del resto, non sono certo eccellenti effetti digitali a risultare assenti nella oltre ora e quaranta di visione messa in piedi dai Josh Gordon e Will Speck autori delle commedie Blazes of glory – Due pattini per la gloria, Due cuori e una provetta e La festa prima delle feste.
Oltre ora e quaranta di visione il cui protagonista è il giovanissimo Josh alias Winslow Fegley, il quale, sofferente di asma e appena trasferitosi a New York insieme alla mamma e al papà interpretati da Constance Wu e Scoot McNairy, sembra faticare non poco nell’adattarsi alla nuova scuola e ai nuovi amici. Fino al momento in cui, però, scopre che proprio nella soffitta dell’abitazione dove ora alloggia vive il simpatico rettilone, amante dei bagni, del caviale e, ovviamente, della grande musica. Un incontro che cerca inizialmente di tenere nascosto ai propri genitori; mentre la convivenza col bestione si rivela minacciata dal signor Grumps, malvagio vicino di casa incarnato da Brett Gelman.

Javier Bardem in una scena del film

Lyle, Lyle, Crocodile

Ed è attraverso una narrazione decisamente dinamica che i due registi concretizzano in fotogrammi quello che, al di là del coloratissimo look da prodotto cinematografico destinato al pubblico dei ragazzi(ni), non nasconde affatto la propria natura di apologo in salsa fantastica riguardante l’accettazione di chi è diverso da noi.
Un apologo che, sfiorante i connotati del musical nei momenti in cui Lyle – doppiato nella versione italiana dal cantautore Luigi Strangis – sfodera le proprie doti canore, intende chiaramente suggerire come al mondo si possa trovare una famiglia anche nelle situazioni più inaspettate.
Tra un’”escursione” al rettilario, una frenetica corsa in sidecar per le strade della città e la mitica Crocodile rock di Elton John a fare da colonna sonora… al servizio di una non eccelsa ma gradevole operazione consigliabile in particolar modo alle famiglie con bambini ancora non troppo cresciuti.

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