I Fratelli De Filippo: una lettera d’amore per Napoli e il teatro

I fratelli De Filippo è un film di genere drammatico – biografico diretto da Sergio Rubini, con un cast importante formato da: Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel, Biagio Izzo, Susy Del Giudice, Giancarlo Giannini, Marisa Laurito e Vincenzo Salemme.
La pellicola, prodotta da Pepito Produzioni con Rai Cinema in collaborazione con Nuovo Teatro e distribuita da 01 Distribution, con la sua lunga durata di circa 142 minuti racconta la storia del trio De Filippo concentrandosi sugli anni della loro formazione come trio artistico e ancor prima racconta l’infanzia dei tre fratelli. In particolar modo Rubini decide di mettere luce gli anni che vanno dal 1925 al 1931 a Napoli, il vero periodo di formazione artistica e attoriale che unisce i tre fratelli. Il film si può dividere in tre parti diverse: l’infanzia dove Titina, Peppino ed Eduardo crescono insieme con la madre Luisa, mentre il loro padre Eduardo Scarpetta conduce la sua vita sul palcoscenico teatrale.
I tre De Filippo sono figli illegittimi del maestro Scarpetta che non li riconoscerà mai, ma che lascerà loro il bene più grande di tutti: il teatro. Infatti Eduardo li introdurrà da subito nei suoi spettacoli teatrali facendo fare loro i ruoli più disparati, da semplici comparse, a cantori fino all’interpretazione di parti più rilevanti. Dimostrando da subito grande talento, si arriva così alla seconda fase della pellicola, ovvero quella dedicata al periodo di giovinezza dei tre che muovono i primi passi nella vita sia teatrale che in quella quotidiana dove i problemi di tutti i giorni si affacciano alla porta e si fanno sentire sempre di più. In questo momento i De Filippo lavorano nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, il figlio legittimo del maestro drammaturgo. Quest’ultimo che è ormai deceduto lascia poco e niente di beni materiali in eredità ai tre protagonisti del film che devono arraggiangiarsi per proprio conto.
La vita va avanti e la personalità eccentrica di Eduardo De Filippo viene sempre più fuori fino ad emergere del tutto. Eduardo ama il rischio e a differenza di Peppino e Titina che hanno difficoltà a cambiare il certo per l’incerto, il ragazzo si mostra subito più curioso e decide di andare a fare teatro a Milano in una compagnia teatrale importante, lasciando così per la prima volta in vita sua la compagnia Scarpetta.

Da sinistra, Mario Autore e Biagio Izzo

Eduardo torna sconfitto e infelice dall’esperienza milanese che gli ha fatto capire solo una cosa: il nuovo teatro che ha in mente di fare potrà tentarlo solo nella sua Napoli. Da questa certezza si apre la terza e ultima fase del film che comprende la maturità artistica ed umana del trio De Filippo: i tre dopo tanti tentennamenti decidono finalmente di costituire la compagnia dove a Eduardo spetta la direzione artistica e a Peppino quella amministrativa, mentre la sorella sarà semplicemente la brava attrice di cui la compagnia ha necessità. Il film termina con la prima rappresentazione teatrale di Natale in casa Cupiello del 1931 al cinema Kursaal di Napoli.
Benché la durata del film sia di notevole importanza, lo spettatore non si annoia mai e può godere di una storia avvincente sia sul piano artistico che su quello umano grazie anche all’uso registico e tecnico molto accurato, in particolar modo si può notare una sceneggiatura ricca di un linguaggio dialettistico napoletano realistico e preponderante, insieme all’uso dei costumi che rappresentano al meglio la Napoli dei primi 30 anni del 1900 e la scenografia sempre puntuale e vero segno distintivo e di spicco visivo di tutto il film. Infine molto importante è il lavoro filologico che il regista ha compiuto per la produzione di questo film: la precisione nella storia d’Italia di quel periodo e per la storia dei De Filippo e degli Scarpetta è un fattore che dona al film un immenso valore di dignità artistica e culturale.
Rubini consegna allo spettatore una lettera d’amore per Napoli dove al centro di tutto c’è il teatro del trio De Filippo, sempre attuale ancora oggi. Il target di riferimento del film è principalmente quello delle persone adulte, appassionate di teatro, di arte e più generalmente di cultura.

Guarda il trailer