Stefano Calvagna racconta Cattivi & Cattivi, il Natale tinto di criminalità

Cattivi e cattiviSe il film di genere, in particolar modo il poliziottesco all’italiana anni ’70, aveva subito una lunga pausa, Stefano Calvagna è stato sicuramente l’artefice del ritorno, a partire dalla sua prima pellicola del 2000, Senza paura. Non a caso, venne definito da Gian Luigi Rondi, uno dei maggiori critici cinematografici, il “Quentin Tarantino italiano”. In Cattivi & cattivi, in sala dal 9 agosto, Il regista romano ribadisce il suo intento coraggioso di sfidare i meccanismi dell’industria cinematografica italiana, con un film indipendente, girato in appena due settimane, ma ricco di nuovi ingredienti e un forte messaggio sociale. «Ho sempre raccontato la parte cattiva, i rapinatori, i banditi; però alla fine ci vuole, negli ultimi anni soprattutto, un qualcosa che dia un monito anche a livello sociale, per cercare di far pensare che chi vuole può farlo», sottolinea Calvagna.
Cattivi & cattivi ruota attorno al mondo della criminalità romana, dedita a spaccio, corruzione, violenza e prepotenza, in un contesto natalizio, anche se decorato di una delinquenza talmente prorompente che a volte nemmeno le forze dell’ordine riescono a placare.
Nel cast, oltre allo stesso Calvagna, troviamo Massimo Bonetti (Il lupo), Claudio Vanni (La fuga), Ines Nobili (L’ultimo bacio), Emanuele Cerman (In nomine Satan), Andrea Autullo (Hyde’s secret nightmare), David Capoccetti e i lottatori di MMA Michele Verginelli, Fabio Russo e con la partecipazione di Enzo Salvi, nel ruolo dell’armiere.
I personaggi non sono stereotipati ma animati da aspetti molto realistici e originali, raccontati ispirandosi a quella “romanità di strada” molto cara al regista. Sorprende la solitudine del poliziotto (Massimo Bonetti), l’esaltazione fuori le righe di Emanuele Cerman, ma anche l’inedita drammaticità di Enzo Salvi, lontano anni luce dall’abituale comico dei cinepanettoni.
La fotografia, firmata da Matteo De Angelis, è ben curata ed essenziale, perfettamente calzante col contesto narrativo.
Il film può essere appezzato anche da un pubblico non necessariamente affezionato al genere poliziesco: situazioni altamente cruente vengono alternate da momenti esilaranti, come spesso accade anche in altre pellicole dirette da Calvagna.

Videointervista con Stefano Calvagna

Guarda il trailer del film.