Da venerdì 25 ottobre a domenica 27 ottobre, al Teatro degli Audaci in Roma, andrà in scena lo spettacolo Oh Dio mio, di Anat Gov, con Piero Nuti e Miriam Mesturino, per la regia di Girolamo Angione. Un testo ironico, intelligente e surreale, prodotto dalla Compagnia Torino Spettacoli, scritto da una delle più importanti drammaturghe israeliane Anat Gov.
Protagonista è Ella, Miriam Mesturino, psicologa e madre single di un ragazzino autistico, che riceve su appuntamento i suoi clienti, sviscerandone e curandone turbe e complessi. Interpellata telefonicamente da un misterioso e angosciato signor D., interpretato da Piero Nuti, accetta di riceverlo con urgenza, e si trova davanti un uomo sussiegoso e imponente, che esita a darle informazioni su di sé. Afferma dopo incalzanti pressioni da parte della psicanalista di avere 5766 anni, di essere artista e famoso, orfano dalla nascita e in preda a una secolare depressione: conosce presente-passato-futuro di Ella, sa tutto delle sue difficoltà familiari, sa che è atea, laica e femminista. Pare l’abbia scelta per questo.
Il Signor D. in realtà è Dio e pretende di essere aiutato da lei, in un’ora di terapia, vuole guarire la sua incolmabile tristezza, la sua rabbia secolare, la delusione nei confronti del mondo.
Il signor D. scoppia a piangere, rivela il suo desiderio di morire, di non essere più l’Onnipotente, e acconsente a ripercorrere sotto la guida di Ella una sorta di anamnesi del suo male oscuro. All’inizio della creazione, Dio era stato preso da un entusiasmo e da un’esaltazione euforica: inventare il sole, la prima alba, la luna, gli alberi, la coccinella (e anche le zanzare!) l’aveva riempito di incredibile gioia e di orgogliosa soddisfazione. Ma avrebbe dovuto fermarsi al quinto giorno, perché la balzana idea di dare vita all’uomo – di venerdì! – finì inevitabilmente per distruggere la sua pace, un Dio depresso, malato da 2000 anni, fragile seppur onnipotente che sta meditando di spazzar via il mondo con un nuovo diluvio universale.
Il testo, ricco di battute acute e sagaci, nel quale Piero Nuti e Miriam Mesturino affrontano i problemi esistenziali, il mistero della creazione, la vita umana, le ingiustizie, i dolori, da due punti di vista contrapposti, quello di Dio, deluso e dell’uomo, schiacciato da un Dio crudele.
Entrambi i personaggi sono forti ma estremamente fragili e trovano nella comprensione e nell’amore la via per affrontare dolori e delusioni, con un’apertura finale verso l’ottimismo, la fiducia e la speranza di momenti migliori, come quello in cui il figlio autistico di Ella, Lior, per la prima volta riesce a dire “mamma”.
Una commedia divertente e profonda nella quale con una recitazione brillante dei protagonisti, si esalta la particolarità e la modernità dello stile dell’opera della drammaturga israeliana, un testo pervaso dalla migliore tradizione yiddish, che, attraverso l’umorismo della sua interpretazione, battuta dopo battuta, diventa una vera e propria argomentazione teologica.
Piero Nuti interpreta Dio con grande capacità e consapevolezza grazie alla sua esperienza di vita e di arte, affrontando un personaggio così impegnativo, mostra un Dio che partecipa in maniera molto attiva al dialogo esprimendo il suo disagio, la sua paura e la sua rabbia. Miriam Mesturino la protagonista, formata al Teatro Nuovo di Torino e all’ Accademia D’Arte drammatica Silvio D’Amico, con esperienze artistiche importanti a fianco di Ernesto Calindri per sette anni, Lauretta Masiero, Arnoldo Foà, Paola Gassman è chiamata ad interpretare Ella, lucida, grintosa, penetrante, tenera e appassionata, la donna, la madre, la psicologa che nei tempi di una seduta, poco più di un’ora, deve rimettere in sesto “Il Creatore” convincendolo che la creazione è l’opera di un grande artista.