È vero che storie più importanti che abbiamo da raccontare sono quelle che raccontiamo a noi stessi?
Prova a risponderci (e a rispondersi) in IF – Gli amici immaginari – nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 16 Maggio 2024 – la piccola Bea cui concede anima e corpo la Cailey Fleming della serie televisiva The walking dead, trasferitasi in casa della nonna dal volto di Fiona Shaw mentre il papà non se la passa affatto bene costretto su un letto d’ospedale.
Papà interpretato dallo stesso John Krasinski che, regista dell’horror A quiet place – Un posto tranquillo e del suo sequel, si trova anche dietro alla macchina da presa per mettere in piedi una moderna favola destinata a lasciar emergere tutto il proprio lato fantasioso in seguito all’incontro tra la giovanissima protagonista e il Cal incarnato da Ryan Reynolds.
Da qui, infatti, proprio nell’abitazione dell’anziana parente di cui sopra – che scopriamo anche avere avuto da ragazza il sogno della danza – cominciano a manifestarsi nelle giornate di Cailey gli amici immaginari di tutte le persone, a cominciare dal “pelosamente morbidoso” Blue e dall’ape ballerina Blossom, rispettivamente doppiati nella versione originale da Steve Carell e Phoebe Waller-Bridge e in quella italiana da Ciro Priello e Pilar Fogliati.
Un espediente utile a dar vita ad un nuovo mix di live action e creazioni in CGI atto a ricordarci ancora una volta quanti progressi tecnici siano stati effettuati dai tempi di titoli come Pomi d’ottone e manici di scopa di Robert Stevenson e Chi ha incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckis, nei quali, in maniera analoga, gli attori interagivano con personaggi animati.
E, mentre, a proposito di amici immaginari, viene omaggiato televisivamente l’Harvey firmato nel 1950 da Henry Koster, il tutto non si regge altro che sull’esile idea di partenza dilatata ad oltre un’ora e quaranta di visione.
Oltre un’ora e quaranta che, fortunatamente, superata una prima parte che sembra quasi girare a vuoto, comincia a destare un certo maggiore interesse nell’avviarsi verso l’epilogo, con qualche situazione sparsa che riesce a regalare poesia e magia (si pensi solo alla sequenza sulle note di Spartacus).
Un aspetto che, grazie anche al fondamentale contributo della bella colonna sonora adeguatamente fanciullesca di Michael Giacchino, con indispensabile spruzzata di buoni sentimenti rende comunque questo imperfetto IF – Gli amici immaginari un prodotto tranquillamente consigliabile a famiglie e piccoli spettatori.