Home Magazine Entertainment Mickey 17: il “sacrificabile” Robert Pattinson del futuro

    Mickey 17: il “sacrificabile” Robert Pattinson del futuro

    Dal romanzo Mickey7 di Edward Ashton, arriva nelle sale cinematografiche italiane il 6 Marzo 2025 Mickey 17, co-produzione tra Corea del Sud e Stati Uniti che vede al timone di regia il Bong Joon Ho aggiudicatosi il premio Oscar per l’acclamato Parasite.
    Circa due ore e venti minuti di visione che catapultano il Robert Pattinson del franchise sentimental-vampiresco Twilight nel 2054 per fargli incarnare il “sacrificabile” Mickey Burnes, impiegato usa e getta della sua azienda, che lo invia in avanscoperta sull’inospitale pianeta ghiacciato di Niflheim al fine di tastare il terreno in modo da pianificare una futura colonizzazione.
    Un improbabile eroe di cui viene rigenerato un clone – con tanto di ricordi mantenuti intatti – attraverso una stampante 3D ogni volta che perde la vita e del quale è il potente Kenneth Marshall incarnato da Mark Ruffalo e affiancato da Yifa alias Toni Collette a decidere le spedizioni.

    Due infallibili nomi all’intero di un buon cast che, comprendente anche la Naomi Ackie di Star Wars – L’ascesa di Skywalker e lo Steven Yeun di Nope, si pone al servizio di un’operazione dalla struttura narrativa tutt’altro che classica destinata a tirare presto in ballo, oltretutto, creature aliene digitalmente concepite denominate “striscianti”.
    D’altra parte, come ci ha insegnato attraverso la sua variegata filmografia, l’autore di Memorie di un assassino e Madre non lascia mai al di fuori dei propri lavori un più o meno accentuato retrogusto grottesco; concependo con Mickey 17 un lungometraggio fantascientifico che, però, da un lato conferisce l’impressione di mettere un po’ troppa carne al fuoco, dall’altro sembra guardare eccessivamente ad altri modelli da grande schermo.
    In quanto vi si possono scorgere echi provenienti sia dal cinema di David Cronenberg che da quello di Terry Gilliam, senza dimenticare una evidente influenza da parte di Paul Verhoeven.
    Un aspetto che tende di conseguenza a rendere l’insieme meno originale e accattivante di ciò che è sulla carta, tanto che, sebbene azione e spettacolarità non siano affatto assenti, lo spettatore riesce difficilmente a rimanere coinvolto dal susseguirsi degli eventi.

    Quindi, in fatto di fanta-movie Bong Joon Ho ci aveva sicuramente regalato qualcosa di meglio nel 2013 tramite Snowpiercer… anche perché, mentre non manca neppure di abbracciare consuete importanti tematiche quali l’ambientalismo e il potere sfruttato in maniera prepotente e dittatoriale, Mickey 17 non tarda nel rivelarsi smodatamente tirato per le lunghe.

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