Passato sugli schermi della ottantesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, prima della sua regolare uscita nelle sale, approda in home video Dario Argento Panico, documentario mirato a colloquiare con colui che debuttò dietro alla macchina da presa nel 1970 tramite L’uccello dalle piume di cristallo.
L’apripista dell’italian thrilling, che nel corso di questa oltre ora e mezza di visione messa in piedi da Simone Scafidi – reduce oltretutto dal documentario Fulci for fake, tanto per rimanere in tema di maestri della paura tricolore – apprendiamo a suo tempo non essere stato inizialmente capito, tanto che perfino il protagonista Tony Musante portò avanti un rapporto burrascoso con Argento per l’intera durata della lavorazione.
L’Argento che troviamo qui in un albergo di campagna impegnato a scrivere il suo ultimo film; man mano che rilascia dichiarazioni e che a parlare di lui sono sia persone che le sono vicine nella vita che nomi noti della Settima arte.
Infatti, da un lato abbiamo la sorella Floriana Argento e la ex moglie Marisa Casale, dall’altro cineasti del calibro del messicano Guillermo del Toro, del danese Nicolas Winding Refn e dell’argentino Gaspar Noé, il quale ne trova divertenti i film.
Ma anche suoi colleghi e collaboratori quali Luigi Cozzi, cui dobbiamo il soggetto di 4 mosche di velluto grigio, Franco Ferrini, sceneggiatore di quasi tutti i lavori argentiani da Phenomena in poi, Cristina Marsillach, protagonista di Opera, Lamberto Bava, che ricorda di quando videro insieme al cinema Alien di Ridley Scott, e Michele Soavi, il quale, da giovane suo assistente sul set, non esita ad associarlo ad Andy Warhol.
Mentre lo storico produttore Vittorio Cecchi Gori sfodera un curioso aneddoto relativo a Se7en di David Fincher e il musicista Claudio Simonetti racconta come per Tenebre si lavorò ad una colonna sonora più moderna rispetto a quelle di stampo rock anni Settanta che avevano accompagnato Profondo rosso e Suspiria.
Ma vi è anche il tempo di conoscere il rapporto con le figlie Asia e Fiore e di apprendere che la capacità del grande Dario di rappresentare la bellezza su celluloide proviene probabilmente dal fatto che la madre fu una famosa fotografa delle dive.
E sapevate del fatto che nella sua esistenza vi è stato anche un periodo in cui pensava al suicidio?
Con rare immagini di repertorio a corredare il tutto, questo e molto altro viene alla luce in Dario Argento Panico, che Plaion pictures rende disponibile all’interno della propria collana Midnight Factory in una limited edition dispensatrice del lungometraggio su supporto blu-ray e del cd della colonna sonora di Alessandro Baldessari, costituita da quattordici tracce.
Blu-ray per di più arricchito da non pochi contenuti extra spazianti da tre minuti di backstage a sei di filmato del red carpet a Venezia, passando per il trailer e interviste allo stesso Argento, alla sopra menzionata Asia, a Scafidi, alla produttrice dell’operazione Giada Mazzoleni e ai già citati del Toro, Refn, Noé e Marsillach. Booklet incluso nella confezione.