In Never let go – A un passo dal male, nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 26 Settembre 2024, il mondo si è fermato. Il mondo in cui vive una madre che, interpretata dalla vincitrice del premio Oscar Halle Berry, si ritrova segregata nella sua abitazione tra i boschi insieme ai due figli adolescenti Samuel e Nolan, ovvero Anthony B. Jenkins e Percy Daggs IV. Il motivo? Un demone del male li perseguita e la sicurezza dei tre dipende, di conseguenza, unicamente da una corda alla quale sono legati per non allontanarsi dalla casa. Perché un passo senza di essa è ciò che occorre all’entità malvagia per impossessarsi di loro.
Un plot in un certo senso sulla falsariga di quello che è stato nel 2018 alla base di A quiet place – Un posto tranquillo di John Krasinski, immerso in un pianeta Terra post-apocalittico in cui i componenti di un nucleo familiare si trovavano a vivere in silenzio per non essere scoperti da sanguinari alieni forniti di udito ultrasensibile.
Un plot che il cineasta di origini parigine Alexandre Aja – autore dell’eco-vengeance a base di famelici coccodrilli Crawl – Intrappolati e del remake 2006 del craveniano Le colline hanno gli occhi – gestisce per costruire quella che è a tutti gli effetti una moderna favola horror, tanto che viene anche verbalmente citata la fiaba di Hansel e Gretel.
Una moderna favola horror che, dai produttori esecutivi della popolare serie televisiva Stranger things, punta chiaramente a fornire attraverso gli stilemi della Settima arte di tensione una metafora relativa all’amore e ai sacrifici affrontati da una madre per proteggere la propria prole.
Una favola horror che, divisa in capitoli, è destinata a prendere una piega ancor più drammatica dal momento in cui uno dei due ragazzini comincia a dubitare della reale esistenza del male, mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti.
E, supportato dalla perennemente cupa atmosfera garantita dalla fotografia di Maxime Alexandre, Aja testimonia le proprie già collaudate doti di maestro della paura in fotogrammi riuscendo a trasmettere terrore attraverso mostruose apparizioni non poco inquietanti… ma l’impressione generale è che Never let go – A un passo dal male non sia altro che un guardabile esercizio di stile poggiate su un’esile idea che avrebbe probabilmente funzionato meglio sfruttata in un cortometraggio e non dilatata ad un’ora e quaranta minuti di visione.