Caracas è il nuovo film del 2024 diretto da Marco D’Amore, si tratta di un adattamento cinematografico del romanzo Napoli ferrovia di Ermanno Rea. Distribuito da Vision Distribution il film sarà in sala dal 29 febbraio con un cast composto da attori di grande calibro tra cui: Ton Servillo, lo stesso Marco D’Amore e Lina Camelia Lumbroso.
La trama di Caracas non è affatto semplice, al centro di tutto c’è la storia di un ragazzo, denominato Caracas che dopo un passato da naziskin, decide di convertirsi all’Islam poiché avverte una forte vocazione dal profondo del cuore. Parallelamente alla storia di Caracas, è presente quella di Giordano Forte, uno scrittore di grande fama che dopo vari anni decide di tornare a Napoli a casa sua e di riprendere la penna in mano per scrivere una nuova opera diversa da tutte le altre.
Le vite dei due personaggi si incontrano per le strade sporche e umide di Napoli e già dal primo momento si capisce che si tratta di uno di quegli incontri che ti cambiano la vita forse per sempre. Cosa centrano quindi uno scrittore affermato e famoso (Servillo) e un uomo che passa da un’ideologia all’altra convertendosi all’Islam (D’Amore)?
Si tratta di due realtà opposte, ma che in realtà riescono a toccarsi nel profondo e capirsi nell’anima poiché alla fine non sono così dissimili come sembrano. Come viene affermato dalla voce narrante all’interno del film, non è chiaro perché le loro strade si siano incrociate, viene da pensare in seguito che forse proprio il destino abbia messo il suo zampino.
Caracas è ambientato a Napoli, una città che viene raffigurata fredda, umida e sporca, lontana dall’immaginario che tutti hanno del sud Italia dove protagonisti sono il sole e il suo calore.
L’ambientazione del film è molto importante, perché Napoli stessa diventa un vero e proprio e personaggio, un teatro dove la scena accade e si verificano i vari accadimenti narrativi. In effetti solo Napoli poteva partorire un protagonista così assurdo dove l’ideologia nazista si tocca con quella fondamentalista islamica, Caracas è infatti un figlio di Napoli in tutto e per tutto.
A livello stilistico il lungometraggio si regge su una fotografia che la fa da protagonista, il direttore della fotografia Stefano Meloni compie un lavoro enorme per questa pellicola.
Meloni disegna una Napoli scura, buia, quasi nera, bagnata, piovosa e sporca per dare conformità e credibilità alla storia principale che racconta di animi corrotti e violenti.
Più si scende nei meandri dell’animo umano corrotto e deplorato, più si atterra in una città dove la luce sembra non esserci più in nessuna angolazione. L’idea di Marco D’Amore è quella di rappresentare una Napoli vicina a Gotham City dove la criminalità è alle stelle e a salvarla arriva uno scrittore dall’animo sensibile e sempre curioso. Caracas è sicuramente un film con un registro drammatico dove non c’è spazio per nessun tipo di leggerezza, la tensione è sempre alta e una delle sue cifre stilistiche è sicuramente la violenza. E’ attraverso quest’ultima che D’Amore descrive una storia potente a livello sensoriale e percettivo sicuramente non adatta a tutti ma che riesce a parlare al cuore di chiunque sappia stare in ascolto. Bellissima e rilevante è l’interpretazione di Toni Servillo che si conferma sempre un grande attore e uomo di grande cultura che qui si mette a servizio di un giovane regista e interprete proveniente dalle sue stesse origini campane.