Nelle sale cinematografiche a partire dal 28 Dicembre 2023, Come può uno scoglio è il terzo lungometraggio cinematografico con protagonisti i comici televisivi Pio (D’Antini) e Amedeo (Grieco), nonché secondo, dopo Belli ciao, che li vede diretti dal Gennaro Nunziante che ha firmato i primi quattro successi da grande schermo di Checco Zalone.
Del resto, come già avvenuto nel citato film precedente non sono affatto echi di plot zaloniani (in questo caso Che bella giornata) a risultare assenti nel vedere un ex galeotto e tutt’altro che elegante Amedeo ritrovarsi a fare da autista ad un Pio avvocato figlio di un ricco costruttore appena passato a miglior vita e che, sposato con Borromea alias Francesca Valtorta – dai genitori marchesi – e padre di due bambini, è stato perfino candidato a sindaco da un gruppo di imprenditori locali.
Uno scontro sociale tipico della commedia tricolore che, fin dall’apertura con funerale del defunto, strappa risate, ovviamente, grazie in particolar modo alla cafonaggine sfoggiata da Amedeo, il quale non manca neppure di improvvisarsi cattivo maestro dei rampolli di Pio.
Un Pio che, debole, impacciato e, quindi facilmente manovrabile, grazie a questo apparentemente scomodo incontro finisce di essere l’”uomo di sabbia” che tutti conoscono per diventare un “uomo di scoglio”, deciso a riprendersi la vita che ha sempre desiderato, tanto da mettere tutto in discussione.
Un atteggiamento di rivolta decisamente rock, incitato dalle note di You’re the first, the last, my everything di Barry White e rafforzato dai diversi omaggi disseminati nel corso dell’operazione; dalle citazioni verbali di nomi storici quali Genesis, Talking heads e Pete Townshend, chitarrista degli Who, ad una serenata a suon di Sweet Jane di Lou Reed; senza contare la festa con travestimenti da icone pop, durate la quale i due attori si ritrovano grottescamente camuffati da David Bowie e Freddie Mercury.
Man mano che, tra un’esilarante escursione presso il rifugio di un latitante e una conversazione con un piuttosto losco produttore discografico, Come può uno scoglio si rivela una piacevolissima commedia on the road sorretta a dovere dalla simpatica coppia pugliese e capace di offrire non poche occasioni per ridere. Infischiandosene fortunatamente del sempre più stucchevole politically correct d’inizio terzo millennio ma non risultando, allo stesso tempo, mai volgare.
Sarebbe sufficiente citare la battuta che il parroco Boschin dal volto del bravo Claudio Bigagli, impegnato nel recupero sociale di ex detenuti, sfodera quando uno di questi gli mostra la foto dei propri figli notevolmente in carne.
Guarda il trailer