The Creator: l’Intelligenza Artificiale non ci salverà

The Creator: il film sulla IA. E potrebbe essere interessante scrivere questa recensione già con gli attuali strumenti disponibili da Chatgpt, con la già ormai decantata intelligenza artificiale. Forse.  Tuttavia è indubbio che il nuovo film di Gareth Edwards arriva certamente al momento giusto, a riprova che le pellicole di fantascienza riescono sempre a modo loro ad anticipare il futuro, il nostro futuro.
L’immaginario creato dal regista è totalmente credibile e reale, e sinceramente la visione sul grande schermo di una sala cinematografica è davvero consigliata, in considerazione della enorme quantità e qualità di effetti speciali.
La storia ripercorre un classico (o quasi) della letteratura di Fantascienza: la lotta tra robot-replicanti guidati dall’AI (Artificial Intelligence, l’intelligenza artificiale) contro l’umanità. La pellicola prende avvio come un classico thriller di azione, con infinite citazioni di molte altre pellicole del genere, in realtà vi è un richiamo ben preciso al Vietnam, paese in vediamo in azione le forze militari americane, che agiscono contro una precisa unione asiatica che ha dato rifugio a molte macchine governate dall’AI.
Protagonista è Joshua (John David Washington) che è stato infiltrato per dare la caccia a chi governa AI, con l’obiettivo di riuscire a condurre la gigantesca piattaforma delle forze armate USA, chiamata NOMAD, ad eliminare una volta per sempre la minaccia della AI. La minaccia è dovuta al drammatico tremendo sgancio di un’atomica su Los Angeles ad opera dell’AI, un errore? o cosa voluta? questo interessa poco. La pellicola prende subito un ritmo molto intenso, dove troviamo una serie di personaggi fondamentali per la storia: dalla moglie Maya (Gemma Chan) di Joshua, ad Harun (Ken Watanabe) che guida la guerra contro gli umani, o meglio contro gli americani come li chiamano in The Creator, guidati dallo spietato comandante Howell (Allison Janney) e dal generale Andrews (Ralph Ineson). I quali attraverso Nomad devono eliminare la minaccia che si trova nel sud-est asiatico in modo definitivo. L’incontro di Joshua con la bambina Alfie (Madeleine Yuna Voyles) è l’elemento determinante della storia che ben ci guardiamo dallo svelarvi.
La pellicola si svolge in un’ambientazione dieri proprio colossale: le scenografie richiamano apertamente a Blade Runner, tanti elementi di Star Wars, di cui inevitabilmente il regista, autore di Rogue One, probabilmente uno dei migliori della saga Star Wars assieme alla trilogia originale, attinge a piene mani. Senza dubbio The Creator tra robot e campane buddiste con tanti richiami all’inutilità delle guerre, al preponderante uso della forza da parte delle forze armate statunitensi contiene tantissimi elementi, forse un tantino troppi nel complesso della pellicola, che sembra quasi durare troppo poco per raccontarci la complessità della storia. Concludendo diamo atto al regista Gareth Edwards ed a tutto il suo team e il cast di attori di aver dato vita, secondo noi senza dubbio, al migliore film di Fantascienza del 2023, fissando una serie di parametri nell’immaginario che inevitabilmente ritroveremo in future serie televisive, e la stessa pellicola se incontrerà il gradimento del pubblico (e sinceramente lo speriamo) potrebbe facilmente trasformarsi in una nuova serie tv. Magari con l’incombente minaccia che questa nuovissima tecnologia (di cui siamo solo agli esordi) della AI “si metta” a scrivere le sceneggiature? Mentre le immagini generate al computer possono diventare talmente reali da sostituire il lavoro immenso svolto da tutto il team creativo che lavora in una pellicola? Noi siamo ancora convinti che questo non potrà accadere almeno nel prossimo futuro.

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