A vent’anni esatti da quel poco memorabile La casa dei fantasmi che, diretto nel 2003 da Rob Minkoff e interpretato da Eddie Murphy, s’ispirò all’attrazione Haunted mansion presente nei parchi a tema di Walt Disney, Justin Simien mette in piedi un nuovo lungometraggio basato sulla stessa.
Lungometraggio che, in arrivo nelle sale cinematografiche italiane il 23 Agosto 2023, come vuole il politically correct d’inizio terzo millennio sfoggia un cast quasi all black, tirando in ballo Rosario Dawson nei panni di una vedova di New York trasferitasi in una villa a New Orleans insieme al figlio di nove anni, ovvero Chase Dillon; senza immaginare di trovarsi ad avere a che fare con fastidiosi intrusi soprannaturali.
Una situazione tutt’altro che confortante che li costringe a rivolgersi ad un variegato gruppo di cosiddetti esperti del paranormale, a cominciare da un sacerdote dal volto di Owen Wilson, con il quale facciamo conoscenza una volta superato il lungo prologo.
Sacerdote che ingaggia un ex astrofisico interpretato da LaKeith Stanfield, in lutto per la morte della moglie e impegnato a condurre tour nei luoghi infestati della città, una Tiffany Haddish sensitiva e un Danny DeVito professore della Tulane University.
Nomi cui si affiancano, tra gli altri, Jamie Lee Curtis nel ruolo di Madame Leota, Jared Leto nascosto sotto un inquietante look spettrale e, in una piccola partecipazione, perfino Winona Ryder.
Tutti al servizio di oltre due ore di visione che, praticamente dominate dall’effettistica digitale, si concentrano sul progressivo assemblamento della squadra protagonista mentre i vari elementi horror – destinati però al pubblico dei giovanissimi – provvedono a fare le loro continue entrate in scena.
Infatti, a cominciare da un’armatura che prende vita, La casa dei fantasmi non provvede altro che a tempestarsi di situazioni e figure destinate a rendere molto poco tranquilla l’esistenza dei protagonisti; tra sabbie mobili, possessioni, alligatori in agguato e, ovviamente, fantasmagoriche apparizioni.
Eppure, nonostante l’abbondanza d’azione il vero coinvolgimento sembra risultare assente fin dall’incipit, con la conseguenza che l’impressione è quella di avere davanti agli occhi un’operazione in fotogrammi tanto movimentata quanto paradossalmente noiosa.
Un’operazione oltretutto lunga quanto inutile, forse capace di soddisfare soltanto i piccolissimi spettatori accompagnati da genitori che scelgono il grande schermo quale alternativa alla sopra menzionata attrazione da cui La casa dei fantasmi prende le mosse.
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