Che un cambiamento climatico sia in atto non ci sono dubbi, ma la velocità del suo decorso, come già avvenuto in epoche passate, avrebbe poco a che vedere con quanto propagandato dai media in questi ultimi tempi. Al di là della questione ambigua legata al contributo dell’inquinamento che aggraverebbe il cambiamento globale del clima, dove diversi studi autorevoli contraddittori non possono sicuramente essere trascurati, esistono altri fattori che smontano alcune tesi decantate persino da alcuni scienziati, evidentemente incoraggiati ad affermare tesi preconfezionate a tavolino, magari per favorire alcune strategie economiche ambientaliste.
Un recente studio, pubblicato il 16 maggio 2023, ha analizzato la zona dell’Antartide, su una superficie costituita da 34 piattaforme di ghiaccio dal 2009 al 2019. Il risultato contraddice inequivocabilmente alcune tesi legati proprio al riscaldamento globale.
Nell’ultimo decennio c’è stata sì una riduzione dell’area nella penisola antartica di 6693 chilometri quadrati e di 5563 nell’Antartide occidentale, ma queste perdite sono state ampiamente compensate da una crescita nell’area orientale di 3532 km e nelle grandi piattaforme Ross e Ronne–Filchner di oltre 14.028 chilometri.
Nella mappa che segue è visibile il cambiamento della piattaforma di ghiaccio in 10 anni: le aree rosse indicano la quantità persa di ghiaccio, quelle blu la superficie guadagnata:
In conclusione, il più grande ritiro è stato osservato sulla piattaforma Larsen C con 5917 km di ghiaccio persi nel 2017, mentre il più grande aumento c’è stato sulla piattaforma di Ronne con un aumento dell’area di 5889 km dal 2009 al 2019. Quindi complessivamente l’area della piattaforma di ghiaccio antartica è cresciuta di 5.305 chilometri quadrati dal 2009.
Infine le osservazioni mostrano che le piattaforme di ghiaccio antartiche sono aumentate nell’ultimo decennio di 661 Gt (Gigaton) pari a 661miliardi di tonnellate (661.000.000.000).
Fonte: European Geosciences Union (CC BY 4.0)