Campioni: non ci resta che Harrelson

Dopo una manciata di titoli concepiti per il piccolo schermo, Bobby Farrelly torna ad occuparsi di un lungometraggio cinematografico – a nove anni dallo Scemo & + scemo 2 firmato insieme al fratello Peter – con Campioni, nelle sale dello stivale tricolore a partire dal 31 Maggio 2023.
Oltre due ore di visione al cui centro abbiamo l’immenso Woody Harrelson nei panni di Marcus Marakovich, un ex allenatore di basket di una lega minore che, in seguito ad una serie di passi falsi, si ritrova di fronte a un tribunale che gli toglie ogni incarico e gli affida la gestione di una squadra di giocatori con disabilità intellettive.
Un plot che non suona certo nuovo, perché il film in questione altro non è che il rifacimento a stelle e strisce del Non ci resta che vincere diretto nel 2018 dallo spagnolo Javier Fesser; a sua volta anticipato l’anno precedente dal curiosamente simile Tiro libero del compianto Alessandro Valori, con cui non aveva però alcun legame.
E, se vogliamo, la trama in questione è anche sulla falsariga di The ringer – L’imbucato di Barry W. Blaustein, di cui proprio i fratelli Farrelly furono nel 2005 produttori; ma, se in quel caso si puntava alla risata scorretta alla maniera dei due artefici di Tutti pazzi per Mary, qui siamo in un territorio in fotogrammi decisamente più edulcorato.
Infatti, si comincia dai continui battibecchi tra il protagonista e il coach Phil Perretti dal volto dell’Ernie Hudson della saga Ghostbusters, per poi passare all’incarico di cui sopra; dinanzi al quale, superato un iniziale scetticismo, Marcus si rende conto del fatto che i ragazzi in questione sono in grado di andare più lontano di quanti abbia mai immaginato, avendo molto da insegnare anche a lui stesso.

Kaitlin Olson in una scena del film

Quindi, man mano che apprendono le regole del basket, Campioni ce li presenta l’uno dopo l’altro, oltretutto impreziositi nella sua edizione italiana da un ottimo doppiaggio eseguito da giovani anch’essi affetti da sindrome di down e autismo.       
Delineando un percorso umano che, tra un ratto in agguato e l’esilarante madre di Johnny alias Kevin Iannucci destinata a regalare qualche sorriso, non disdegna neppure un fugace imprevisto con il vomito… sempre rimanendo nei binari del buon gusto per rendere Campioni un gradevolissimo e mai scontato spettacolo a base di simpaticissimi interpreti “speciali” dotati di invidiabile autoironia e capaci inoltre di scatenarsi sulle note della storica Tubthumping dei Chumbawamba.

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