Nest – Rimani al sicuro: male fuori

Giusto il tempo per qualche fugace inquadratura in esterni atta a mostrare gente in fuga a causa di un flagello zombesco abbattutosi sull’umanità… poi si ambienta totalmente tra quattro mura Nest – Rimani al sicuro, in arrivo nelle sale cinematografiche il 25 Maggio 2023, prima di essere distribuito sulle migliori piattaforme digitali.
Quattro mura che non rappresentano altro che il “Nest” suggerito dal titolo, ovvero un moderno e accogliente rifugio al cui interno troviamo Sara, ragazza problematica e di buona famiglia dal volto di Blu Yoshimi, e l’apparentemente anonimo e innocuo Ivan, ovvero Luciano Cáceres, individuo che nasconde un oscuro passato.
Con lei che, a quanto pare infetta, si sta progressivamente trasformando in un mostro, tra piaghe sul corpo e manifestazioni di pazzia, e lui che prova in ogni modo a curarla anziché ucciderla, è quindi sulla loro lunga conversazione al chiuso che Mattia Temponi – al suo debutto nella regia di un lungometraggio – costruisce un horror psicologico immerso in maniera chiara nel clima di pandemia che ha investito il mondo nell’era del Covid-19.
Lunga conversazione i cui interessanti dialoghi, semplici e immersi nell’attualità, finiscono per rivelarsi il maggiore punto di forza di Nest – Rimani al sicuro insieme alle ottime performance sfoggiate dai due protagonisti, ai quali si aggiunge poi il veterano Paolo Triestino.
Perché, mentre Ivan attribuisce la malattia dilagante ai flussi migratori e si parla anche di una suora che, invece, la riconduce ai matrimoni gay, risulta evidente che l’intenzione dell’operazione sia tutt’altro che quella di fornire un facile prodotto d’intrattenimento a base di pseudo-morti viventi all’opera e azione condita di truculenza rosso sangue.
Infatti, sebbene non siano assenti neppure un omaggio verbale al Re degli zombie movie George A. Romero e influenze chiaramente provenienti dal filone esorcistico (si pensi a Sara che si contorce nel letto ricorrendo ad un linguaggio piuttosto colorito), lo splatter è soltanto accennato nella circa ora e mezza di visione che, oltretutto, affronta la tematica del morbo in maniera decisamente realistica.
Rendendo Nest – Rimani al sicuro una coinvolgente, altamente claustrofobica produzione a basso costo che, inoltre valida dal punto di vista tecnico-scenografico, avrebbe forse soltanto necessitato di durare qualche minuto in meno per poter funzionare ancora meglio.