È durante la Domenica del 7 Maggio 1956 che prende avvio Percoco – Il primo mostro d’Italia, nato con il titolo Happy days – La vera storia del mostro di Bari e che, in anteprima nei cinema dal 13 Aprile 2023, sarà successivamente nelle sale solo nei giorni 17, 18 e 19 del medesimo mese, come uscita evento.
Perché tratto dal romanzo Percoco, scritto da Marcello Introna ed edito da Mondadori, il primo lungometraggio diretto da Pierluigi Ferrandini – proveniente dagli short e dalle regie della seconda unità – porta sullo schermo la storia vera del primo stragista familiare italiano del XX secolo: Franco Percoco, il quale, utilizzando un coltello da cucina, sterminò la famiglia a Bari nella notte tra il 26 e il 27 Maggio del 1956, per poi iniziare una nuova vita, da studente universitario a ricco viveur.
Il Franco Percoco che possiede nella finzione i connotati di un efficacemente glaciale Gianluca Vicari la cui impassibilità, mentre assapora tutte le gioie del periodo del boom economico vivendo dieci giorni con i cadaveri dei genitori e del fratello murati in casa, si presenta quale aspetto più inquietante dell’operazione.
Un true crime psicologico che nel ricostruire, appunto, le giornate successive a quel crimine che ha sconvolto l’opinione pubblica, in quanto fino ad allora nessun omicida aveva convissuto così a lungo con le proprie vittime, si struttura su lenti ritmi di narrazione vantando buoni risultati sia per quanto riguarda i costumi che la ricostruzione scenografica.
Ma, se, senza alcun dubbio, la parte più interessante di Percoco – Il primo mostro d’Italia si rivela essere quella conclusiva, nel corso della quale, complici immagini da horror, si lascia maggiormente avvertire il clima di malsana follia alla base della vicenda, il resto, comprendente nel cast anche Giuseppe Scoditti, Rebecca Metcalf, Federica Pagliaroli, Laura Gigante, Gegia e, in una partecipazione straordinaria, Michele Mirabella, non fatica nel rispecchiare i connotati di una piuttosto fiacca fiction televisiva. E anche le performance di alcuni attori non appaiono sempre convincenti.
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