2028 – La ragazza trovata nella spazzatura: fantascienza e romanticismo dalla Polonia

L’idea per 2028 – La ragazza trovata nella spazzatura, nelle sale cinematografiche italiane – soltanto in versione originale sottotitolata – a partire dal 23 Marzo 2023, pare sia nata quando, durante un viaggio a Bangkok, la protagonista Dagmara Brodziak si è imbattuta su YouTube in un video mostrante un uomo daltonico che vedeva per la prima volta i colori grazie a degli occhiali speciali. Insieme al regista e co-sceneggiatore Michal Krzywicki si sono chiesti cosa si proverebbe nel perdere i propri sensi e se la nostra identità rimarrebbe ancora la stessa nel caso in cui non potessimo percepire il mondo attorno a noi.
Interrogativi che hanno dunque portato allo sviluppo della produzione polacca in questione, nella quale lo stesso Krzywicki veste i panni di un ex attivista sociale che, in ultima dichiarazione contro il governo della Polonia che ha ridotto ad automi-schiavi i condannati rasandoli e mettendogli un collare attraverso cui iniettargli una droga che intorpidisce i sensi e cancella irreversibilmente la memoria, in modo da renderli inoffensivi e addestrabili per svolgere lavori meccanici dove non serve particolare input intellettivo, annuncia online la propria intenzione di suicidarsi in diretta dal suo canale streaming nel corso della notte di Capodanno 2028/2029. Atto che porterebbe a compimento se non fosse per il fatto che, proprio il giorno prima della fatidica data, trova nella spazzatura una ragazza considerata pericolosa fuggitiva, ma che si rivela invece indifesa e innocua una volta rimossole il collare.
Ragazza cui concede anima e corpo la citata Brodziak e che, anima gentile intenzionata a riscoprire la bellezza dell’umanità come fosse una bambina, non ricorda nulla del suo passato.
E, anche se nello svolgimento della oltre ora e mezza di visione viene citato verbalmente il K-Pax interpretato nel 2001 da Kevin Spacey sotto la regia di Iain Softley, è indubbiamente il super classico della fantascienza Blade runner ad essere richiamato alla memoria da determinate scelte cromatiche che caratterizzano la cupa atmosfera da incubo futuristico che permea parte di 2028 – La ragazza trovata nella spazzatura.
Soltanto una parte, appunto, perché poi il film assume presto un look visivo maggiormente consono alla realtà quotidiana, lontana dalle variopinte fantasie da schermo; man mano che si concretizza in una vicenda atta a ricordare che bisogna lottare per le cose importanti anche quando ci si trova in un mondo buio, difficile e terribile, spingendo lo spettatore a chiedersi quanto sia facile incolpare gli altri e dimenticarsi della propria umanità nel momento in cui ci si sente spalleggiati da chi governa.
Il tutto, però, sebbene infarcito di affascinanti intuizioni come quella del bruco e la farfalla utilizzate per simboleggiare la libertà, nel raccontare una romantica storia d’amore alla fine dell’Europa non fatica a risultare decisamente lento ed eccessivamente pretenzioso.

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