A quattro anni da John Wick 3 – Parabellum, Chad Stahelski riporta sul grande schermo l’ex killer dal volto di Keanu Reeves in John Wick 4, nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 23 Marzo 2023.
L’ex killer che, sotto la regia dello stesso Stahelski affiancato dal non accreditato David Leitch, scatenò nel 2014 la propria ferocia dopo che i tirapiedi di un sadico malvivente gli avevano rubato la Boss Mustang del 1969 e il cucciolo di beagle ricevuto in regalo dalla moglie recentemente deceduta; prima di tornare all’opera tre anni più tardi, diretto soltanto dal primo dei due nomi, nel John Wick – Capitolo 2 che lo ha portato dinanzi ad un giuramento di sangue, obbligato ad onorare un debito con il passato.
Dunque, nel terzo appuntamento di cui sopra lo avevamo lasciato alle prese con una estenuante fuga dovuta al fatto che, infranta una delle regole fondamentali uccidendo un membro del consiglio criminale della Gran Tavola all’interno dell’Hotel Continental, una taglia di quattordici milioni di dollari era finita sulla sua testa.
E, tra frecce, lame assortite, confronti corpo a corpo, colpi d’arma da fuoco, nunchaku e tanti vetri in frantumi, è proprio un lungo scontro nell’hotel in questione a rappresentare il primo colossale momento action presente in John Wick 4.
Una quarta avventura in cui, mentre trova una via per sconfiggere la Gran Tavola, l’agilissimo protagonista, prima di guadagnare la libertà, deve affrontare un avversario che ha potenti alleanze in tutto il mondo e che è in possesso di mezzi tali da tramutare vecchi amici in nuovi nemici.
Quindi, da un lato tornano in scena sia il Bowery King di Laurence Fishburne che lo Winston di Ian McShane, dall’altro il villain di turno è il Marchese de Gramont di Bill Skarsgård e si aggiungono personaggi fino ad oggi inediti quali il non vedente Caine interpretato da Donnie Yen, il Tracker di Shamier Anderson, provvisto di compagno a quattro zampe con una particolare propensione a mordere i testicoli (!!!), e il Killa dai denti d’oro, incarnato da un irriconoscibile Scott Adkins.
Quest’ultimo rientrante, insieme al momento della partita a poker, tra gli elementi di taglio tipicamente bondiano inclusi nelle quasi due ore e cinquanta di visione, dominate da un John Wick sempre più invulnerabile, capace di rialzarsi tranquillamente in piedi dopo cadute dall’alto, investimenti da parte di automobili e violenti colpi subiti.
Un aspetto forse esageratamente inverosimile ma che funziona, d’altra parte, ai fini dell’intrattenimento da blockbuster; man mano che, complice l’emittente radiofonica W-U-X-I-A (!!!), si tira addirittura in ballo un esplicito omaggio a I guerrieri della notte nel mostrare il dettaglio delle labbra di una speaker di colore impegnata a trasmettere una rilettura della Nowhere to run di Arnold McCuller che fece da colonna sonora proprio al capolavoro di Walter Hill.
Come pure, tra un “conflitto bagnato” e una frenetica situazione in mezzo al traffico di Parigi nei pressi dell’Arco di Trionfo, non manca una rivisitazione della stonesiana Paint it, black in John Wick 4, mirato a ricordare che gli uomini si dividono in chi ha qualcosa per cui vivere, chi per cui morire e chi per cui uccidere.
Il resto lo fanno un movimentato confronto a fuoco interamente ripreso dalla macchina da presa a piombo e una sparatoria su una scalinata; con la risultante di un tassello che mantiene bene o male la tendenza a rispecchiare l’universo dei videogiochi sparatutto già manifestata fin dall’inizio della saga.
Stavolta, però, l’eccessiva durata rischia di far apparire il tutto un po’ troppo dilatato; sebbene il ritmo non risulti assente e, probabilmente, chi si accontenta a cervello spento di assistere a botte da orbi e overdose di pallottole volanti non rimarrà affatto deluso… fino ad un’ultima sorpresa posta al termine dei titoli di coda.
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