Presentato in anteprima presso la settantanovesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle sale il 23 Febbraio 2023 The whale, ritorno al grande schermo per il regista Darren Aronofsky dopo Madre!, del 2017.
Quasi del tutto ambientato in un unico interno, un lungometraggio girato in 4:3 e d’impostazione chiaramente teatrale, in quanto derivato proprio da una rappresentazione su palco del qui sceneggiatore Samuel D. Hunter.
Lungometraggio al cui centro troviamo un insegnante di inglese che, incredibilmente obeso e quasi impossibilitato a muoversi a causa della sua ingombrante fisicità, si trova costretto da un lato a confrontarsi con i propri fantasmi e un amore mai rivelato che lo tormentano da anni, dall’altro a cercare un’ultima possibilità di redenzione nel rapporto irrisolto con la figlia adolescente, ovvero la Sadie Sink della serie Netflix Stranger things.
E, giustamente candidato al premio Oscar come pure la Hong Chau che interpreta un’amica infermiera impegnata ad aiutarlo, è un sorprendente Brendan Fraser a trovarsi sotto il pesante trucco – anch’esso nominato all’ambita statuetta hollywoodiana – del protagonista; che non manca neppure di intrattenere conversazioni con un giovane missionario della comunità religiosa New Life, dal volto del Ty Simpkins di Insidious e Jurassic world.
Un Brendan Fraser sulla cui inedita e toccante prova, in fin dei conti, nella sua lenta evoluzione narrativa The whale poggia quasi in maniera esclusiva, concretizzandosi in un profondo dramma intimo atto a tirare in ballo anche il romanzo melvilliano Moby Dick in qualità di evidente metafora.
Dramma intimo a base di ricerca di riscatto improntato sulle tematiche dei sensi di colpa e, soprattutto, della depressione (in questo caso conseguenza di un grave lutto); a suo modo claustrofobico e mirato a spingere a chiederci, tra l’altro, se le persone siano capaci di non avere cuore.
Piuttosto semplice dal punto di vista registico e, in generale, non eccelso, ma sicuramente capace di conquistare lo spettatore sia grazie alla già citata performance sfoggiata dall’ex eroe d’azione della saga La mummia, sia per merito degli ottimi dialoghi affidati ad un cast in grandissima forma.
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