Ant-Man and the Wasp – Quantumania: uomo formica parte 3

Dopo Ant-Man and the Wasp, che nel 2018 fece da sequel ad Ant-Man, di tre anni prima, a partire dal 15 Febbraio 2023 Paul Rudd ed Evangeline Lilly saranno di nuovo nelle sale cinematografiche italiane in Ant-Man and the Wasp – Quantumania, lungometraggio che avvia la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe.
Tornano infatti a vestire i panni dei due supereroi Scott Lang e Hope Van Dyne, ovvero l’Ant-Man capace di ridursi alle dimensioni di una formica e la Wasp in grado di assumere quelle di una vespa, diretti ancora una volta dal Peyton Reed che si era occupato dei due film precedenti.
Affiancati da Cassie alias Kathryn Newton, figlia del primo, e da Janet e Hank, genitori della seconda interpretati da Michelle Pfeiffer e Michael Douglas, si ritrovano intrappolati nel Regno Quantico ad affrontare il Kang il Conquistatore dal volto di Jonathan Majors, sovrano spaziale che viaggia nel tempo.
E, con Bill Murray che si aggiunge al cast nel ruolo di Lord Krylar, vecchia conoscenza della citata Janet, le oltre due ore di visione non si basano altro che su questo esilissimo plot per poter concretizzare l’ennesimo cinecomic dal budget stratosferico mirato a sfruttare tutti gli ingredienti tipici dei blockbuster marveliani d’inizio terzo millennio.
Dunque, mentre la Pfeiffer e Douglas sembrano quasi recitare con il pilota automatico nella sola attesa di riscuotere la diaria, tanto per ricordare che siamo in casa Disney non mancano né le sempre più stucchevoli allusioni di taglio chiaramente gay (si pensi solo alla domanda sui buchi del corpo), né ambientazioni, personaggi, astronavi, raggi sparati assortiti e creature che sembrano avvicinare sempre più il tutto all’universo della saga Star wars.
Aggiungiamo poi che s’intuiscono più o meno vaghi echi dalla fantascienza classica (si pensi ad Ant-Man moltiplicato) e dalle pellicole a base di mostri giapponesi (non a caso, viene anche menzionato verbalmente Godzilla) e che, senza dimenticare tipiche battute ed elementi per sollazzare il pubblico dei nerd (il ridicolo MODOK che altro non è che il Darren Cross di Corey Soll ciberneticamente potenziato), a fagocitare il tutto è, come c’era da aspettarsi, il tripudio di esplosioni e fracasso a suon di elaborata effettistica digitale.

Evangeline Lilly e Paul Rudd in una scena del film

Tanto che, seppur altamente movimentato, Ant-Man and the Wasp – Quantumania – con due immancabili sequenze poste durante e dopo i titoli di coda – appare più vicino ad un coloratissimo videogioco che ad un’operazione partorita per quella sempre più tramontante Settima arte che un tempo chiamavamo “cinema”.

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