Grazie ragazzi

“Grazie ragazzi”: detenuti in attesa di giudizi

Alla sua quarta collaborazione con il regista Riccardo Milani, dopo Mamma o papà? e i due Come un gatto in tangenziale, è in una sala di doppiaggio per produzioni pornografiche che fa la sua entrata in scena Antonio Albanese in Grazie ragazzi, nei cinema dal 12 Gennaio 2023.
Del resto, il ruolo che ricopre è quello di un attore appassionato ma spesso disoccupato e, dunque, costretto ad accettare qualsiasi cosa gli capiti nel corso delle quasi due ore di visione che si rifanno, in realtà, a Un anno con Godot, diretto nel 2020 dal francese Emmanuel Courcol.
Un lungometraggio, quello di Courcol, mirato a raccontare una storia realmente avvenuta nella Svezia di metà anni Ottanta e che Milani, quindi, rispolvera su territorio italiano facendo finire il citato Albanese a ritrovarsi insegnante di un laboratorio teatrale presso un istituto penitenziario.
Istituto dove, inizialmente titubante, intuisce il talento presente in un’improbabile compagnia di detenuti dai volti di Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Bogdan Iordachioiu e Gerhard Koloneci.
Compagnia cui si aggiunge presto anche Vinicio Marchioni e che riaccende nel protagonista il desiderio di fare teatro, tanto che riesce a convincere la severa direttrice del carcere a consentire ai ragazzi di valicare le mura del posto per portare su un vero palcoscenico la commedia Aspettando Godot di Samuel Beckett.

Da sinistra, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco e Fabrizio Bentivoglio in una scena del film

Una direttrice incarnata dalla mai disprezzabile Sonia Bergamasco, all’interno di un cast decisamente in forma che, comprendente anche Fabrizio Bentivoglio nei panni di un vecchio amico e collega di Albanese, si rivela il più grande pregio di quello che possiamo definire in maniera tranquilla un film d’attori.
Un film riuscito che, al di là di qualche divertente gag come quella del doppiaggio hard improvvisato al telefono, gioca bene la venatura del dramma pur rimanendo, in ogni caso, nell’ambito della commedia.
Con le note de I soliti di Vasco Rossi poste a commento dei titoli di coda e qualche momento che sfiora la commozione… sebbene il pistolotto buonista che intende abbracciare la causa dei carcerati perché reclusi, controllati e quasi privi di libertà sarebbe stato meglio evitarlo.

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