In dvd il thriller psicologico “L’angelo dei muri”, diretto da Lorenzo Bianchini

In collaborazione con Tucker Film, CG Entertainment (www.cgtv.it) rende disponibile su supporto dvd L’angelo dei muri, visto nelle sale cinematografiche nel Giugno 2022.
Si tratta del lungometraggio che segna l’ingresso nel circuito mainstream per il cineasta indipendente udinese Lorenzo Bianchini, ritagliatosi giustamente un vero e proprio status di culto nell’ambito dei festival specializzati già a XXI secolo appena avviato.
Del resto, nel pubblico degli appassionati di horror in fotogrammi piuttosto noti sono i suoi Lidris quadrade di tre, parlato del tutto in dialetto friulano, Custodes bestiae, in un certo senso debitore nei confronti del cinema della paura iberico d’inizio terzo millennio, e Oltre il guado, capace di coinvolgere dall’inizio alla fine facendo quasi a meno dei dialoghi.
Al centro de L’angelo dei muri troviamo un grandissimo Pierre Richard nei panni di un anziano che vive da sempre all’interno di un vecchio palazzo di Trieste in ristrutturazione e che, ricevuta improvvisamente l’ingiunzione di sfratto, decide di costruirsi una sorta di parete dietro cui nascondersi e, al contempo, spiare i nuovi inquilini: una mamma e la figlioletta non vedente.
Un’idea di partenza sicuramente non nuova, se pensiamo che plot analoghi sono stati alla base di titoli quali Crawlspace – Striscia ragazza striscia di David Schmoeller e della co-produzione tra Spagna e Colombia La verità nascosta di Andrés Baiz, ma che Bianchini riesce come di consueto a sfruttare in maniera originale, abbracciando principalmente la solitudine delle persone non più giovani connessa, a suo modo, a quella che siamo spesso costretti a vivere nell’era della crisi.
Man mano che, fotogramma dopo fotogramma, la oltre ora e mezza di visione si rivela un film sui fantasmi del passato destinati, ovviamente, a venire allo scoperto con l’incedere della narrazione, immersa nella altamente contrastata fotografia a firma di Peter Zeitlinger.
Una fotografia che, impreziosendo la perennemente cupa e, a suo modo, lugubre atmosfera che avvolge efficacemente lo spettatore, finisce per rappresentare uno dei maggiori punti di forza dell’operazione, visivamente accattivante e la cui colonna sonora a cura di Donelly Vanessa garantisce anche una indispensabile venatura di poesia.
Aspetto, quest’ultimo, decisamente raro nei lavori sfornati dagli addetti ai lavori nostrani emersi dopo il 2000 e tra i quali, di conseguenza, Bianchini non può che essere considerato uno dei maggiormente dotati.
Un autore che, in grado ne L’angelo dei muri di tenerci incollati allo schermo incitandoci a desiderare di capire cosa accadrà a questo protagonista nascosto nel buio nel fare ancora una volta un uso soltanto minimo dei dialoghi, proprio come il maestro Pupi Avati – dalla cui celluloide di genere è probabilmente influenzato – riesce a confezionare esportabilissimi prodotti dal look internazionale mantenendo, allo stesso tempo, una forte italianità.
Con sezione extra rappresentata da trailer, la breve featurette L’immagine del pensiero, quindici minuti di intervista a Bianchini e una clip e il pianosequenza iniziale commentati dallo stesso.