“The northman”: l’Amleto vichingo di Robert Eggers

È dalla stessa saga del principe danese Amled concepita da Saxo Grammaticus e alla quale attinse William Shakespeare per scrivere il suo Amleto che prende le mosse The northman, terzo lungometraggio diretto dall’americano Robert Eggers, nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 21 Aprile 2022.
Il Robert Eggers che, dopo aver inscenato nel 2015, tramite l’acclamato debutto dietro la macchina da presa The witch, la vicenda di una famiglia contadina timorata da Dio in un posto a quanto pare popolato da streghe nel New England del XVII secolo, è passato nel 2019 da quell’ambientazione rurale a quella marittima ottocentesca di The lighthouse.
Una progressiva discesa nella follia, nel degrado umano e nella perdita della razionalità dettati dall’isolamento che, girata in bianco e nero e non priva di echi lovecraftiani, a vestire i panni dei singolari guardiani di un faro su un’isola pose Robert Pattinson e Willem Dafoe.
Il medesimo Willem Dafoe che ricopre brevemente il ruolo di Heimir il pazzo in queste oltre due ore e dieci di visione incentrate sul giovane principe vichingo Amleth che, interpretato dall’Alexander Skarsgård di The legend of Tarzan, si trova costretto a vendicarsi dopo aver assistito all’uccisione del padre: il re Aurvandil alias Ethan Hawke, assassinato dal fratello Fiölnir, ovvero Claes Bang.
Soltanto alcuni degli altisonanti nomi che, insieme a Nicole Kidman, la Anya Taylor-Joy di Ultima notte a Soho e la cantautrice Björk rispettivamente nelle parti della regina Gudrùn, della schiava Olga e della profetessa Seeress, popolano un cast decisamente ricco.

Alexander Skarsgård nel ruolo di Amleth

Un cast inserito in quello che appare, a tutti gli effetti, in qualità di epico kolossal destinato a rappresentare, senza alcun dubbio, la più ambiziosa e costosa delle prove eggarsiane.
Un kolossal che il cineasta, forte della fotografia a cura del fido Jarin Blaschke, immerge in toni cupi dai colori a tratti desaturati, tanto da arrivare quasi a rispecchiare il bianco e nero della citata opera precedente.

Nicole Kidman nel ruolo della Regina Gudrún

Man mano che seguiamo il protagonista impegnato ad affrontare i clan nemici, pericoli mortali assortiti e, non ultime, le potenti e misteriose forze della leggenda vichinga nella tanto spietata quanto inquietante terra islandese.
E, se da un lato non risultano assenti immagini piuttosto violente come quella dell’individuo con interiora in bella vista, dall’altro, considerando anche lo scontro fornito di lava incandescente sullo sfondo, non si può negare di trovarci dinanzi ad uno spettacolo visivamente accattivante… ma che non eleva comunque The northman dall’evidente stato di sufficientemente movimentato compit(in)o portato a termine con professionalità da un esponente della Settima arte del terzo millennio molto più sopravvalutato e “furbamente autoriale” di quanto molta critica voglia far credere originale e innovativo.

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