“Animali Fantastici: I segreti di Silente”, dal 13 aprile al cinema

Sono passati quattro anni dall’ultimo capitolo, con annessa una pandemia e una terza guerra mondiale (almeno un pezzo) dei babbani in corso e arriva il terzo atto della saga di J.K. Rowling giunta al suo giro di boa in attesa dei due prossimi capitoli finali.
Elemento negativo per i fan di Johnny Deep la sua estromissione ne ruolo di Gellert Grindewald a favore di Mads Mikkelsen, per le note vicende di una inesistente accusa di violenza domestica, anche se l’attore danese riesce alla perfezione a ad immedesimarsi nel ruolo del cattivo per eccellenza della saga.
In Animali Fantastici: i segreti di Silente ritroviamo poi tanti personaggi da Queenie (Alison Sudol), Credence (Ezra Miller), con una storia che vede Grindewald pronto a farla finita con la convivenza pacifica con i babbani e a spazzarli via una volta per tutte prendendo il comando di tutta la popolazione dei maghi, un piano a cui si oppone Albus Silente (Jude Law).
Albus è vittima di un patto di sangue stipulato in giovinezza con Grindewald che gli impedisce di attaccarlo direttamente, e lo stesso vale per la sua nemesi, di conseguenza la partita si svolgerà con l’ausilio di numerose pedine a cominciare da Newt Scamander (Eddie Redmanyne) con suo fratello Theseus (Callum Turner), Eulalie Hicks (Jessica Williams), Yusuf Kama (William Nadylman), e il depresso Jacob (Dan Fogler) unico babbano in azione, che spera di recuperare l’amore della sua Queenie rimasta vittima del fascino oscuro di Grindewald.
Ovviamente per seguire il film dovete essere degli attivi fan della saga che ormai intercetta quasi tre generazioni al pari di Star Wars, ma che ha dalla sua una solida storia che J.K.Rowling dirige e controlla sempre con mano ferma forte ormai di un controllo anche economico sulle sue creazioni. Questo terzo capitolo, diretto sempre da David Yates, cerca in parte di superare i primi due dove l’eccesso di personaggi sembrava quasi essere ad uso e consumo per la produzione infinita di gadget e costumi per la Wizarding World, e una storia forse troppo complicata. In questo terzo capitolo trionfano invece tante, forse anche troppo spiegazioni sulla saga, ad uso e consumo di chi si vanta di avere tutti i libri, ma di non averli mai letti perché ha visto i film, merito di Steve Kloves che si è affiancato nella sceneggiatura assieme alla Rowling recuperando anche una parte dello spirito di Harry Potter e dell’amata Hogwarts che vedremo apparire nella pellicola.
In questo terzo capitolo la scelta del lato oscuro da parte di Queenie e Credence, assieme all’ascesa di Grindewald ci illustra tante novità e misteri della struttura che regge e governa i maghi del mondo.
La pellicola come sempre è frutto anche di scelte e direttive della Warner Bros. che poi devono sposarsi con i fan di tutto il mondo e la loro forza di riorientare anche determinate scelte, e quella mal digerita per l’assenza di Deep, viene solo compensata dal bravo Mikkelsen. Yates come al solito si destreggia bene con il suo cast, gli effetti speciali la fanno fin troppo da padrone, ma senza dubbio i personaggi riescono davvero ad essere credibili, forse gli stessi attori in parte ci credono. E risiede proprio qui la magia della saga che sembra davvero stregare tutti, pubblico, attori, troupe mentre dall’alto la Rowling sembra davvero governare il mondo con le sue creature.
Ultima riflessione per questo capitolo che non uscirà per la gioia dei fan di due paesi dell’Est in guerra, e quasi senza volerlo sembra davvero che ci sia lo zampino dei maghi per aver scatenato una guerra fra babbani per poi dominare il mondo, alcuni fan convinti dell’esistenza del mondo magico ci credono e lo scrivono in rete. A questo punto speriamo allora davvero in una nuova magia che permetta in futuro nei prossimi capitoli che ci attendono di vedere finalmente i babbani in pace.

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