Fin dalla sua apertura, ambientata durante la notte di Halloween, è in una cupissima atmosfera che, complice la darkeggiante fotografia di Greig Fraser, s’immerge The Batman, in arrivo al cinema il 3 Marzo 2022 e mirato a calare per la prima volta il Robert Pattinson della saga vampiresco-sentimentale Twilight nel costume corazzato del popolare Uomo pipistrello nato sulle pagine DC Comics.
Un Uomo pipistrello che, trascorso un anno a pattugliare le strade di Gotham City e potendo contare soltanto su pochissimi fidati alleati quali il tenente James Gordon alias Jeffrey Wright e l’immancabile maggiordomo Alfred, in questo caso interpretato dall’Andy Serkis della trilogia Il Signore degli anelli, si trova improvvisamente ad avere a che fare con un misterioso killer che sembrerebbe aver preso di mira l’élite della città attraverso una serie di malvagi stratagemmi.
Un killer che usa diffondere una scia di criptici indizi portando Bruce Wayne – come tutti sappiamo vera identità di Batman – ad incontrare diverse figure legate ai bassifondi; dalla Catwoman dietro la cui maschera si nasconde la Selina Kyle di Zoë Kravitz al Carmine Falcone di John Turturro. Quest’ultimo destinato a rafforzare, insieme al Pinguino di un irriconoscibile Colin Farrell celato sotto un trucco che lo rende piuttosto simile a Robert De Niro, l’atmosfera da noir gangsteristico anni Quaranta dominante in The Batman, sebbene la vicenda raccontata si svolga nel XXI secolo.
Tanto che non è da escludere possa essere stato in parte influenzato dalla Settima arte malavitosa di Martin Scorsese il nuovo arrivato dietro la macchina da presa Matt Reeves – autore di Cloverfield e The war – Il pianeta delle scimmie – nel mettere in piedi le quasi tre ore di visione atte a tirare in ballo anche il mai disprezzabile Paul Dano nei panni di Edward Nashton, meglio conosciuto dai seguaci irriducibili dei fumetti come Enigmista. Stavolta in salsa social network e caratterizzato da un modus operandi che, sfiorante l’horror, lo rende quasi un simil-Jigsaw del gettonatissimo franchise Saw.
Del resto, non dimentichiamo che figura anche Blood story – remake a stelle e strisce del vampire movie svedese Lasciami entrare – nella filmografia di Reeves; il quale, se da un lato propone una Catwoman dal look che sembra miscelare quelli della Halle Berry dell’omonima pellicola diretta da Pitof e della Michelle Pfeiffer inserita da Tim Burton in Batman – Il ritorno, dall’altro manifesta una certa propensione nel cercare di recuperare l’oscurità dei tasselli sfornati ad inizio anni Novanta da colui che ci ha regalato Edward mani di forbice, per porla al servizio dei contesti maggiormente realistici dispensati, invece, da Christopher Nolan ne Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno.
Un’oscurità che, insieme all’Ave Maria di Franz Schubert a fare da malinconico commento sonoro, provvede chiaramente ad accentuare la venatura pessimista attraversante l’intera operazione, il cui intento è ribadire che la vendetta non cambia il passato e che le persone hanno bisogno di speranza, di qualcuno che pensi a loro.
Man mano che l’alta spettacolarità viene posta in secondo piano, relegata in particolar modo ad una sequenza d’inondazione e ad un serrato inseguimento automobilistico proto-Fast & furious che coinvolge il sopra menzionato Pinguino.
Con la conseguenza che, pur lasciandosi tranquillamente guardare e apprezzare grazie al notevole comparto tecnico-scenografico, The Batman rischia non poco di perdersi in verbosità ed evitabilissime lungaggini narrative.
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