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Ghiaccio: Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis portano al cinema il mondo della boxe

Ghiaccio è il primo film scritto e diretto da Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis e sarà al cinema come evento speciale solo il 7, 8 e 9 febbraio. Il film è distribuito da Vision Distribution e prodotto da La casa rossa con Tenderstories in collaborazione con Sky e RTI.
Nella pellicola sono presenti: Giacomo Ferrara, Vinicio Marchioni; Claudio Camilli; Emanuele Propizio; Mauro Cremonini; Lidia Vitale; Beatrice Bartoni; Sara Cardinaletti, Valerio Morigi e Lorenzo Grilli. Ghiaccio è la storia di un giovane ragazzo di nome Giorgio appartenente alla periferia romana degli anni Novanta che grazie alla boxe riesce a riscattarsi e a trovare un suo posto nel mondo. Giorgio vive con sua madre nell’area urbana del Quarticciolo, che si trova principalmente tra viale Palmiro Togliatti e via Prenestina. Il padre di Giorgio è stato assassinato lasciando alla famiglia un grande debito con la malavita da sanare molto presto, in queste circostanze entra nella vita del protagonista la figura adulta di Massimo, interpretato da Vinicio Marchioni.
A livello di sceneggiatura, Massimo rappresenta il perfetto mentore, figura spesso presente nei vari racconti cinematografici e sempre presente nei manuali di scrittura per il cinema. Fin qui niente di nuovo quindi, eppure i registi riescono a creare una storia originale nonostante l’atmosfera sia quella un po’ ripetitiva dei tanti film che hanno come filone narrativo la boxe (ad esempio si pensi al film Million Dollar Baby di Clint Eastwood del 2004).

Vinicio Marchioni

Ghiaccio mischia due temi fondamentali: lo sport e la periferia romana, degradata e associata alla malavita da cui il protagonista deve cercare di salvarsi in tutti i modi. Soltanto nella boxe troverà la sua via di fuga e la sua ancora di salvezza per elevarsi ad una vita migliore, sana e lontana dal mondo della criminalità da dove proviene.
Ciò che emerge dal film è la bellezza di uno sport individuale come quello della boxe che appare qui come un percorso di formazione in grado di portare Giorgio a vivere in un mondo pulito distante dalla delinquenza. Si da quindi un valore molto importante allo sport ed in particolar modo al mondo della boxe: si tratta di un valore di elevazione spirituale e personale, una via per cambiare le proprie origini e il proprio passato per redimersi e aprirsi ad una nuova concezione di vita, pura e pulita. La boxe quindi risulta quindi la vera protagonista del film e diventa inoltre la metafora della rabbia, un sentimento tanto forte quanto imprevedibile, ma che se ben canalizzato nel modo giusto può diventare un’arma per combattere le angosce e le paure della vita.

Giacomo Ferrara

A livello tecnico e visivo le scene dei combattimenti sono sicuramente le più iconiche e rappresentative, la luce e quindi l’uso della fotografia è impiegata in modo acuto per sottolineare ambienti, atmosfere o inquadrature più o meno rilevanti ed infine troviamo la grande bravura degli attori presenti nel cast. E’ proprio Giacomo Ferrara nel ruolo del protagonista Giorgio, che spicca per bravura e senso del sacrificio poiché in solo due mesi si è preparato ed allenato per riuscire ad interpretare un campione di boxe.
Il target di riferimento di Ghiaccio è prettamente legato al mondo degli adulti, agli amanti della boxe, dello sport in generale e a tutti coloro che credono nella speranza e nella forza del riscatto.

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