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Supereroi: un uomo, una donna oggi

È sotto la pioggia che si conoscono Anna e Marco, protagonisti di Supereroi.
Lei, dalle fattezze di Jasmine Trinca, è una fumettista dal carattere impulsivo e nemica delle convinzioni; lui, professore di fisica convinto che ogni fenomeno abbia la sua spiegazione, rappresenta la razionalità incarnato da un Alessandro Borghi che, qui lontano dai suoi personaggi tormentati e tendenti alla follia, si riconferma uno dei migliori attori italiani d’inizio terzo millennio.
Due individui destinati ad innamorarsi e di cui Paolo Genovese – regista dell’acclamato Perfetti sconosciuti – racconta dieci anni di relazione alternando di continuo passato e presente, con tanto di escursioni a Copenaghen, Ponza e Marrakech.
Dieci anni tutt’altro che privi di momenti di crisi, in quanto il titolo intende suggerire che nel XXI secolo, in un mondo dominato da cinecomic Marvel e Dc incentrati sui vari Spider-man, Batman e Superman, i veri supereroi sono le coppie che riescono nella sempre più rara impresa di amarsi tutta la vita. Perché una coppia è tale se dura, altrimenti non si tratta altro che di due persone che stanno insieme.
E, mentre Greta Scarano, Linda Caridi, Vinicio Marchioni, Flavio Parenti ed Elena Sofia Ricci arricchiscono il cast in ruoli secondari, il montaggio “schizofrenico” cui fa ricorso Genovese – che sceneggia affiancato dai fidi Paolo Costella e Rolando Ravello – mira proprio a porre in evidenza la maniera in cui il tempo cambi, modifichi e stravolga l’unione tra due innamorati. Quel tempo che esiste e di cui, però, ci accorgiamo soltanto quando comincia a mancare.

Alessandro Borghi e Jasmine Trinca

D’altra parte, man mano che viene osservato che nulla è certo, che il cuore è probabilmente un organo sopravvalutato e che la verità non annoia mai perché sempre sorprendente e inattesa, è proprio ciò che Supereroi pone romanticamente in evidenza.

Jasmine Trinca

Un obiettivo lodevole e assolutamente non da poco, soprattutto se consideriamo che viviamo in un nient’affatto appagante momento storico rappresentato da erotismo virtuale e da rapporti usa e getta spesso dettati dai social network.

Da sinistra, Jasmine Trinca, Paolo Genovese e Alessandro Borghi

Un obiettivo che, con qualche guizzo di fantasia rappresentato dall’inclusione occasionale di disegni animati tra le immagini in carne e ossa, si può considerare tranquillamente raggiunto nel corso della non eccelsa ma apprezzabile oltre ora e cinquanta di visione; oltretutto impreziosita da una colonna sonora spaziante da Downtown di Petula Clark a riletture di successi quali Sei bellissima e Born to be alive.

Da sinistra, il regista Paolo Genovese e il produttore Marco Belardi

Una oltre ora e cinquanta di visione che, se da un lato sembra rievocare una certa celluloide francese degli anni Sessanta, dall’altro potremmo quasi interpretare in qualità di Love story odierno.

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Foto: Andrea Miconi