West Side Story, la magia di Spielberg nell’intramontabile musical

West Side Story, diretto da Steven Spielberg, tratto dall’intramontabile musical di Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e Arthur Laurents, dal titolo omonimo, con protagonisti Ansel Elgort e Rachel Zegler, affiancati da un’ottimo cast che comprende Mike Faist, Ariana DeBose, David Alzarez, Brian d’Arcy James, Corey Stoll e molti altri, è il secondo adattamento per il grande schermo del musical, la prima trasposizione cinematografica risale al 1961. Arricchendo la storia originale con elementi nuovi che enfatizzano temi attuali, concentrandosi maggiormente sui personaggi, sia sui protagonisti che su quelli di contorno, West Side Story è ambientato nella New York degli anni ’50, nella continua e interminabile lotta tra le gang di Manhattan, i Jets e gli Shark. I due decidono di sfidarsi per stabilire così chi controllerà il territorio. Mente Jets e Shark aspettano e si organizzano trasformando ogni incontro in una possibile scontro, Tony, miglior amico di Riff, leader dei Jets, conosce Maria, sorella di Bernando, leader degli Shark, ed entrambi si innamorano a prima vista l’uno dell’altra. Intanto il giorno della sfida si avvicina, tra preparativi di entrambe le gang e Riff che chiede aiuto a Tony per vincere, ma Tony vorrebbe solo parlare con Bernando perché nulla si metta tra lui e Maria e per proteggere tanto i Jets quanto gli Shark. La sfida avrà invece effetti devastanti, mettendo a dura prova anche l’amore che lega i due giovani, Tony e Maria.
Una perfetta ricostruzione della New York anni ’50 dove due gang combattono una guerra che li vede entrambi ai margini della società; due banche che hanno in comune molto più di quanto potrebbero mai immaginare, abbandonati da un sistema che privilegia solo chi può effettivamente arricchirli. E in questo contento il musical di Spielberg va più in profondità nei personaggi, caratterizzandoli con un’indagine psicologica più accurata, con cenni sul passato di figure come Riff, ottima interpretazione di Mike Faist, della stessa Maria che vuole avere la propria vita indipendentemente da quello che Bernando decide per lei, così come di Tony che durante il periodo trascorso in carcere ha avuto modo di cambiare e riflettere su ciò che ha fatto. Differenze di genere, di cultura ed etnia fanno così da struttura, sfondo e cornice alla storia d’amore che travolge i due protagonisti.

Ariana DeBose e David Alvarez rispettivamente nei ruoli di Anita e Bernardo

Il West Side Story di Spielberg si colloca così in una moltitudine di tematiche e sensibilità mai esplorate che lo rendono un film moderno capace di non tradire quella che è l’opera originale, omaggiata inoltre con la presenza di Rita Moreno che interpretò Anita nella pellicola del 1961. Il film emoziona e coinvolge attraverso coreografie straordinarie, scene perfettamente simmetriche nelle sequenze di lotta e scontri che occupano l’intera prima metà del film, in un’esplosione di colori ed energia, con una forza visiva giocata spesso sul contrasto: Jets/Shark, Anita/Bernando e Riff/Tony. Ogni personaggio è vero e verosimile, tridimensionale, così come l’ambientazione che restituisce ogni elemento che costituiva l’Upper West Side newyorchese. Odio, intolleranza, aspirazione, sogno americano e i cittadini più poveri lasciati a se stessi fanno di West Side Story un film completo, un piacere da guardare.
Fotografia, regia, musica e coreografie si rimodellano in una visione più personale, moderna e nuova dando vita a scene calibrate e studiate davvero in ogni minimo particolare, ricercando la perfezione in ogni inquadratura. Sceneggiatura e brani sono straordinariamente equilibrati, dando al film il respiro e l’atmosfera del musical, ma anche i valori e il contesto di uno sguardo politico e psicologico su tutto ciò che concerne l’originale West Side Story. In uscita nelle sale italiane il 23 dicembre 2021 dalla Walt Disney Studios e Motion Pictures il film è uno dei favoriti per la corsa all’Oscar nella prossima edizione del 2022.

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