“The King’s man – Le origini”: i modi che definirono l’uomo

Prima che ci si sposti a dodici anni più tardi, è nel Sud Africa del 1902 che apre The king’s man – Le origini, terzo capitolo della serie iniziata attraverso Kingsman: Secret Service, derivato nel 2015 dalla graphic novel The Secret Service di Mark Miller e Dave Gibbons, e proseguita nel 2017 con Kingsman – Il cerchio d’oro.
Un terzo capitolo diretto come i due precedenti dal Matthew Vaughn regista di Kick-Ass e X-Men – L’inizio, ma che intende in verità essere un prequel delle frenetiche avventure di cui abbiamo visto protagonista il giovane Eggsy alias Taron Egerton reso sofisticato agente segreto dalla spia gentiluomo Harry Hart, ovvero Colin Firth.
I Firth ed Egerton quindi assenti nelle circa due ore e dieci di visione mirate ad esporre i fatti che hanno portato alla genesi della prima agenzia di intelligence indipendente, all’ombra della Prima Guerra Mondiale. Fatti che si svolgono quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono, appunto, per organizzare un conflitto bellico finalizzato a spazzare via milioni di vite.

 

Individui che devono assolutamente essere fermati in un drammatico contesto destinato a calare, tra gli altri, Ralph Fiennes nei panni del pacifista Duca di Oxford, Harris Dickinson in quelli del figlio Conrad, e Daniel Brühl nel ruolo del truffatore realmente esistito Erik Jan Hanussen. Un contesto a proposito di cui Vaughn osserva: «Giochiamo molto sul contrasto fra gli aristocratici e i loro servitori, come nella vecchia serie televisiva Su e giù per le scale. Il personaggio di Ralph, Oxford, non è uno snob e ha capito che il modo migliore per creare una rete di spie è servirsi di maggiordomi, chauffeur, tate e cameriere: all’epoca quando si trovavano in una stanza venivano ignorati, quindi potevano sentire qualsiasi cosa».
E, mentre viene ribadito ancora una volta che i modi definiscono l’uomo, sono sicuramente il lungo duello con Rasputin alias Rhys Ifans e la serrata fase conclusiva a rappresentare due dei maggiormente memorabili e coinvolgenti momenti di The King’s man – Le origini, non privo neppure di un piuttosto violento confronto in guerra contro i tedeschi.
Con una prima parte riservata in maniera principale ai dialoghi, però, dovete aspettarvi un terzo tassello completamente diverso dai due che lo hanno preceduto, in quanto più vicino agli stilemi del serioso war movie, nonostante le spruzzate d’ironia, che a quelli del cinecomic trasudante trovate bizzarre.
Un terzo capitolo comunque curatissimo dal punto di vista tecnico-artistico e che, non privo di inaspettati colpi di scena, si lascia tranquillamente guardare… fino ad un’ultima sequenza posta durante i titoli di coda.

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