Corredato di sezione extra comprendente il trailer e un breve backstage, Eagle pictures rende disponibile su supporto dvd, in collaborazione con Medusa, Lockdown all’italiana, visto nelle sale cinematografiche nel breve periodo in cui, nel 2020, l’emergenza da Coronavirus ne aveva consentite le riaperture.
Non a caso, introdotto dalla frase del poeta Jacques Prévert “Bisogna tentare di essere felici, non foss’altro per dare l’esempio”, l’esordio alla regia dello sceneggiatore Enrico Vanzina si svolge, come il titolo lascia intuire, proprio in quella fase d’emergenza che costrinse tutti a rimanere chiusi in casa a causa della diffusione della mortale influenza.
Una situazione in cui cala un Ezio Greggio avvocato che, sposato ad una benestante e viziata Paola Minaccioni, viene scoperto fedifrago da quest’ultima, in quanto porta avanti da tempo una relazione extraconiugale con una Martina Stella di Roma Est fidanzata di un Ricky Memphis taxista. Il quale scopre a sua volta la tresca.
Due coppie utili a mettere in piedi una pochade che le vuole costrette dalle imposizioni dovute alla quarantena a vivere ognuna forzatamente sotto lo stesso tetto, sebbene per entrambe i rapporti siano arrivati alla fine.
Una pochade in cui Vanzina si trova a concretizzare una oltre ora e mezza di visione che, escludendo qualche fugace totale dall’alto sulla capitale tricolore deserta, si svolge del tutto in interni; sfoggiando una evidente impostazione a metà strada tra il teatrale e la sitcom accentuata dal quasi esclusivo ricorso ad inquadrature fisse e, soprattutto, dall’importanza conferita alle prove del buon cast.
Cast di cui entra pian piano a far parte la sensuale e formosa conduttrice sportiva Maria Luisa Jacobelli nel ruolo di una vicina di casa greggiana e che annovera, coinvolti in brevi apparizioni, un Riccardo Rossi omosessuale, Biagio Izzo, Maurizio Mattioli e Fabrizio Bracconeri (gli ultimi tre visibili solo in video chat).
Mentre, come da tradizione vanziniana, non mancano omaggi e citazioni cinefile; da una frecciatina verbale a Pretty woman ad un Memphis che esclama “Alberto Sordi, er numero 1, ma de che stamo a parla’?”; fino a passaggi televisivi per I nuovi mostri, Scent of a woman – Profumo di donna, Sapore di mare e La terrazza.
Del resto, nelle immagini del capolavoro di Ettore Scola Vittorio Gassman parla durante un congresso comunista di ricerca della felicità, che è, in fin dei conti, l’elemento alla base di Lockdown all’italiana.
Un’operazione che, allacciandosi come di consueto alla grande Commedia all’italiana, filtra il dramma attraverso la leggerezza e l’ironia, ricordando che il virus altera gli equilibri sentimentali e spingendoci a pensare che la riguarderemo in futuro interpretandola in qualità di documento “leggero” in fotogrammi relativo ad un complicato anno in cui, tra l’altro, si aveva paura di essere contagiati dai cinesi e dai milanesi o di prendere una multa per violazione di reclusione forzata in casa.
Con il suo momento migliore individuabile in un interessante monologo affrontato da Greggio che, riguardante la tragedia virale, trasuda non poca amarezza in forma di denuncia sociale.