3/19: un film necessario alla comunità

3/19 è il nuovo film diretto da Silvio Soldini, con Kasia Smutniak, in uscita l’11 novembre nelle sale e distribuito da Vision Distribution. Il cast completo è formato da: Francesco Colella, Caterina Forza, Paolo Mazzarelli, Martina De Santis e Antonio Zavatteri.
Il film racconta la storia di una donna ancora giovane, probabilmente appena quarantenne interpretata dalla Smutniak che si divide tra vita lavorativa e quella personale: è un avvocato nel campo degli affari e il suo lavoro le riempie quasi tutto il suo tempo e in questo modo rischia di trascurare sua figlia ventenne che sembra attraversare la tipica fase di ribellione che la spinge a voler lasciare gli studi universitari e ad andare via di casa. Camilla inoltre è separata già da vari anni dal suo ex marito e ora frequenta un uomo sposato dal quale però non pretende nessun impegno perché ormai ha deciso di stare lontano dai veri sentimenti per non incasinare ulteriormente la sua vita. Tutto procede regolare nella vita di Camilla finché una sera camminando sotto un potente temporale si ritrova a terra per strada dopo aver avuto un incidente con un motorino. Nell’incidente Camilla si ferisce ad un braccio, ma fortunatamente ne rimane illesa, mentre uno dei due ragazzi che erano nel motorino muore a causa dell’emorragia celebrale data dalla caduta dal veicolo e il conducente invece scappa senza neanche soccorrerlo. Questo evento si può considerare l’incidente scatenante dell’intera narrazione e rappresenta sicuramente lo strumento che dà il via al tutto poiché infatti da qui partiranno le indagini della polizia riguardo il riconoscimento del corpo e dell’identità del ragazzo morto nell’incidente. A fianco delle operazioni di polizia, si affiancano quelle di Camilla che rimane scioccata da questa vicenda e vuole sapere a tutti i costi chi era il ragazzo che ha perso la vita. Durante il film si scoprirà essere un giovane arabo e quindi da qui compare il tema sociale su cui si regge la vicenda principale: le morti di immigrati che spesso in possesso di documenti falsi non vengono riconosciuti da nessuno e rimangono degli sconosciuti senza identità per sempre.
Certamente si tratta di un tema molto delicato e toccato ancora molto poco sul mezzo audiovisivo, ma Soldini lo approfondisce con cura attraverso una sceneggiatura ben definita nei dettagli, scritta con Doriana Leondeff e Davide Lantieri. 3/19 è una pellicola che si muove sempre su due piani: uno è quello del lavoro frenetico e stressante che vede coinvolta la vita professionale di Camilla, mentre l’altro è quello dello staticismo dell’obitorio, luogo dove si svolge circa metà film e dove si sviluppano le indagini di recupero di identità del cadavere. Si viene così a creare un dualismo emotivo importante che si riflette anche nei temi più importanti del film primo tra tutti quello di cercare di recuperare una memoria emotiva importante per ricostruire il senso di una civiltà che troppe volte risulta essere poco empatica e poco attenta ai sentimenti e alle sensazioni umane.
3/19 è un film che ad oggi risulta essere necessario e giusto perché pone l’accento su tematiche universali spesso mai affrontate prima da un regista. Il film è adatto a persone adulte che vogliano confrontarsi con il tema della vita e della morte riflettendo sui veri valori dell’esistenza.

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