“Una notte da dottore”: Docteur? all’italiana

In arrivo nelle sale cinematografiche il 28 Ottobre 2021, Una notte da dottore testimonia la volontà da parte di Colorado Film e Medusa di continuare a sfornare rifacimenti tricolori di commedie provenienti dall’estero.
Perché, se già, tanto per citarne un paio del sempre più corposo stuolo, Ma che bella sorpresa di Alessandro Genovesi e Belli di papà di Guido Chiesa erano remake nostrani, anche qui si attinge da un recente modello tutt’altro che italiano: il francese Docteur?, conosciuto nello stivale del globo con il titolo Chiamate un dottore! e diretto nel 2019 da Tristan Séguéla.
Quindi, con il citato Chiesa nuovamente al timone di regia, gli interpreti originali Hakim Jemili e Michel Blanc vengono rispettivamente sostituiti da Frank Matano e Diego Abatantuono. Quest’ultimo, nei panni, appunto, di un dottore, capace di rivelarsi come di consueto esilarante già a cominciare dalla visita iniziale ad un bambino piccolo.
Dottore sessantacinquenne burbero e per nulla empatico coi pazienti che lavora come guardia medica notturna e che, in seguito ad un incidente con un rider (Matano) che si ritrova la bicicletta distrutta, vede accentuarsi la sua perenne sciatalgia, finendo di conseguenza impossibilitato a guidare.
Una circostanza che porta entrambi a rischiare di perdere il lavoro e che, quindi, li spinge ad escogitare una soluzione: guidato tramite un auricolare dal medico, il giovane effettua le visite al suo posto mentre, comunque, vengono portate a compimento anche le sue consegne a domicilio.
Segnando l’inizio di oltre un’ora e venti di visione on the road metropolitana del tutto ambientata nottetempo e che, tra un individuo provvisto di occlusione intestinale e una donna alle prese improvvisamente con il parto, si costruisce fotogramma dopo fotogramma sulle diverse situazioni/gag.
Man mano che la colonna sonora annovera vecchie hit quali Hold on I’m coming di Sam and Dave e Perfect day di Lou Reed e che non mancano imprevisti come quello della fuga di monossido di carbonio.
Al servizio di un insieme la cui narrazione non rientra certo tra le più incalzanti, ma in grado di regalare una gradevole vicenda salvata soprattutto dalle risate che il caro vecchio Diego nazionale si mostra in grado di strappare grazie alla sua maniera in un certo senso sbruffona e disincantata di sfoderare battute.

Il regista Guido Chiesa

Anche se il regista spiega che «sotto il pretesto comico dell’incontro tra due personaggi diametralmente opposti, Una notte da dottore nasconde un tema ben più delicato e universale: la paternità, e il suo inevitabile correlato, l’essere figli».

Guarda il trailer

Foto: Loris T. Zambelli