Il genere cinematografico dell’horror, come si sa, rappresenta una nicchia sempre più estesa nella platea mondiale. Ma quanti di voi hanno fatto caso alla distinzione delle pellicole di successo che nel tempo sono state diretta da uomini e da donne? Non è di certo recente l’ascesa delle registe che si sono imposte in questo genere.
Le prime registe ad aprire la strada sono state Stephanie Rothman negli anni ’70 con il film cult The Velvet Vampire e Kathryn Bigelow negli anni ’80 con un altro film sui vampiri, il neo-occidentale Near Dark. Bigelow, tra l’altro, è stata la prima donna a vincere l’Oscar come miglior regista per Zero Dark Thirty. Tuttavia, ci sarebbero voluti molti altri anni prima che lo spazio dell’horror si aprisse davvero. Gli anni ’90, generalmente considerati un decennio debole per l’horror, non hanno avuto film “fresh” o “certified fresh” diretti da donne. Gli anni 2000 hanno invece visto alcune riprese con American Psycho, Amer e In My Skin.
Gli anni 2010 sono stati un decennio spartiacque per l’horror: il genere è diventato un motore che ha elevato le voci meno servite e ha abilmente esposto i mali e i terrori della società. Oltre 30 film horror diretti da donne sono stati contrassegnati come “fresh” o “certified fresh” negli anni 2010, stabilendo nomi come Jennifer Kent (The Babadook), Issa López (Tigers Are Not Afraid), Julia Ducournau (Raw) e altri. Gli anni 2020 continuano alla grande con Leigh Janiak (trilogia di Fear Street) e Nia DaCosta (Candyman).