No Time To Die: con Lashana Lynch avremo davvero un nuovo tipo di Bond Donna?

 

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Il 30 settembre è uscito finalmente sugli schermi di tutto il mondo, Italia inclusa, No time to die, l’attesissimo venticinquesimo capitolo della serie dell’agente segreto più famoso del mondo, quel James Bond interpretato da Daniel Craig per l’ultima volta. Avremo così finalmente l’occasione di verificare quello che finora è stato confermato in linea generale ma senza grandi dettagli: Bond si è ritirato per sempre in Giamaica, lasciando il testimone di “agente 007 al servizio di sua maestà” a Nomi, interpretata sullo schermo da Lashana Lynch?
Quando questa informazione è iniziata a trapelare in rete, diversi quotidiani, inclusi quelli nostrani, hanno parlato di una rivoluzione del franchising. Ovviamente, non sono mancati gli utenti contrariati, che hanno espresso il loro disappunto persino sui profili social della nuova coprotagonista: come è possibile che il ruolo dell’agente più famoso del mondo venga ereditato da una donna, per di più di colore? Cosa ne resterà del personaggio inventato da Ian Fleming e amato in tutto il mondo?
Cosa sappiamo fin’ora
La notizia è stata confermata: all’inizio del film, James Bond se ne sta in pensione in Giamaica e viene richiamato per andare in aiuto a Nomi, il nuovo agente al servizio della corona inglese. Nel trailer del film prodotto da Universal e Metro Goldwin-Mayer è possibile vedere il look di Nomi/ Lashana Lynch: in azione in uniforme, elegante in giacca lunga rossa, in un locale con Bond con un top sexy bianco. Unica costante: i pantaloni. Sembra infatti che durante il film non vedremo mai questa Bond girl in gonna, il che suona come un vera e propria dichiarazione: l’epoca delle Bond girl che utilizzano l’arma della seduzione per ottenere favori o per scampare a pericoli è finita. Ora le spie donne hanno il carisma e la preparazione fisica adeguata per portare a termine missioni allo stesso modo, se non meglio dei partner o rivali uomini.
Nell’intervista a Hollywood Reporter, inoltre, la Lynch dichiara che il suo personaggio sarà sfaccettato e realistico, al punto che sarà presente una scena in cui si accenna al ciclo mestruale di Nomi, un argomento ancora “tabù” che, pur riguardando la vita di miliardi di donne, raramente si è visto al cinema.
I tempi sono maturi per una 007 donna
Alla base di questa modernizzazione della saga, sembra esserci la produttrice americana Barbara Broccoli, che ha prodotto gli ultimi 5 Bond, ma soprattutto l’ingresso nel team di sceneggiatori di Phoebe Waller-Bridge, la prima sceneggiatrice a scrivere per il franchising dal lontano 1963, quando Johanna Harwood co-sceneggiò “Dalla Russia con amore”. In quasi sessant’anni ne è passata di acqua sotto i ponti, e, complice il movimento #MeToo, sembra arrivato il momento di dare una sterzata verso una ridefinizione più decisa delle eroine bondiane, dopo i passi in avanti piuttosto controllati degli ultimi anni, e creare un agente dalla psicologia credibile e in cui anche le spettatrici possano riconoscersi.
D’altronde, il pubblico femminile appassionato di James Bond rappresenta una fetta di mercato non trascurabile. Secondo un sondaggio pubblicato da Statista a novembre del 2018, su un campione di circa 2.000 adulti americani, il 19% delle donne dichiarava di aver visto tutti i film della serie (contro il 37% degli uomini), mentre ben il 48% confermava di aver visto alcuni episodi della saga, percentuale superiore a quella degli uomini (45%). Il che significa che il pubblico che ama 007 è potenzialmente trasversale e ben ripartito tra uomini e donne e che quello femminile necessita probabilmente di maggiore coinvolgimento per essere fidelizzato.
Gli agenti segreti donna affascinanti ma toste
La rivoluzione degli agenti segreti donna affascinanti ma toste, è però iniziata ben prima del 2012 e del nuovo 007, e non solo al cinema. Nel 2012, la graphic novel Atomica Bionda: la città più fredda di Anthony Johnston e Sam Hart, ha dato vita al personaggio di Lorraine Broughton, una spia bellissima e senza scrupoli, che non ha bisogno di uomini accanto a sé per tirarsi fuori dai pericoli, e neppure durante i momenti di piacevole compagnia: l’amante di Lorraine è infatti una donna. “Atomica Bionda” è stato portato al cinema con successo (100 milioni di dollari incassati nel mondo) nel 2017, con protagonista Charlize Theron. Un ruolo simile è stato affrontato anche nel mondo della letteratura, con il romanzo Red Sparrow di Jason Matthews, che 20th Century Fox trasposto al cinema nel 2018 con protagonista Jennifer Lawrence (151 milioni di dollari incassati a livello globale), e anche in quello dell’intrattenimento online, visto che tra le slot online di Betway figura Agent Jane Blonde Returns, un aggiornamento della slot nata dieci anni prima, in cui però l’eroina dai fluenti capelli biondi appare ben più vestita rispetto alla sua progenitrice (indossa un’iconica tuta da sci bianchi) ed è armata fino ai denti. Segno che i cliché della spia-oggetto o della femme fatale sono ormai definitivamente tramontati, come dimostra anche la divertente commedia del 2019 con Paola Cortellesi, e 007 non può far altro che adeguarsi.

Una 007 donna è davvero possible?
Nonostante i rumour e le mezze conferme, sembra difficile pensare di poter cancellare il personaggio di James Bond con un colpo di spugna e mettere al suo posto un agente 007 donna. La saga di James Bond costituisce un genere a sé, che vive dei suoi stessi stereotipi e cliché, che dopo oltre mezzo secolo sarebbe da ingenui prendere troppo sul serio. Ma l’introduzione di un personaggio carismatico e centrale come quello di Nomi in un franchising dall’impatto culturale innegabile e che si spera venga ripreso anche nei capitoli futuri, va sicuramente accolto con entusiasmo.