Home Magazine Lifestyle Come cambierà il settore del foodttech da qui al 2050

Come cambierà il settore del foodttech da qui al 2050

Con il passare del tempo cambiano tante cose, ma probabilmente non siamo ancora del tutto preparati ad affrontare una delle rivoluzioni più preannunciate nel corso degli ultimi anni. Stiamo parlando dell’ambito alimentare e della necessità di modificare la nostra alimentazione e quello che finirà nei nostri piatti.

Perché cambierà quello che dovremo mangiare

Come spiegato dalla ricerca pubblicata sul blog del casinò online di Betway, ci sono alcune tendenze che devono senza ombra di dubbio creare più di qualche preoccupazione e che serve combattere con la massima urgenza ed efficacia.

Tra i principali fattori che stanno sostenendo e stimolando il cambiamento epocale, come si può notare sulla ricerca che è stata pubblicata sul blog L’insider, che ci sarà nel corso dei prossimi anni troviamo sicuramente lo stravolgimento a livello del clima, la popolazione che sta continuando a crescere e anche il problema dell’obesità, che non accenna affatto a diminuire, ma anzi si sta aggravando sempre di più.

Partiamo proprio da quest’ultimo, dal momento che l’obesità mondiale ha raggiunto valori che si sono triplicati addirittura dal 1975 ad oggi. I dati, che devono mettere certamente in allarme, sono stati diffusi da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’ONU, invece, dal canto suo ha ribadito come le previsioni parlano molto chiaro: nel corso dei prossimi decenni, la popolazione mondiale continuerà a crescere, fino ad attestarsi intorno a 9,7 miliardi di persone entro trent’anni. Dati che, come si può facilmente intuire, portano a pensare come aumenterà di pari passo anche il fabbisogno di acqua e cibo.

Infine, il terzo fattore che sta portando a un gran numero di cambiamenti è legato al clima. L’ultimo allarme e appello in ordine di tempo è stato lanciato da parte dell’Unione Europea che ha dichiarato in via ufficiale lo stato di emergenza climatica. Non è stato un grido disperato di aiuto solitario, dal momento che si sono uniti all’appello anche altri governi, come ad esempio quelli di Canada, Argentina, Regno Unito, Singapore, Corea, Giappone e Nuova Zelanda, ma non solo. L’obiettivo, frutti anche di dialoghi costanti tra le diverse amministrazioni, è quello di arrivare alla neutralità climatica nel 2050, in maniera tale da dare ancora una speranza di salvezza al nostro pianeta.

Stampa 3D, microalghe e tanto altro ancora

Se gli allevamenti intensivi non avranno più ragione di esistere, dal momento che si tratta di un sistema caratterizzato da un numero fin troppo elevato di inefficienze e che non è assolutamente produttivo, è chiaro che ci si chiede cosa possa finire sulle nostre tavole nel 2050. Ebbene, la risposta è molto semplice, dal momento che i microrganismi diventeranno i protagonisti principali della nostra dieta.

Una rivoluzione che avrà ben pochi eguali. I più importanti ed evidenti cambiamenti, infatti, saranno stimolati da una coltivazione sempre più importante e intensa di microrganismi. Volete qualche esempio? Nei vari piatti che si consumeranno finiranno sempre più spesso dei preparati a base di alghe, microalghe, lieviti e batteri.

Infatti, quello che in tanti non sanno è che i microrganismi si caratterizza per garantire un ingente apporto di proteine, anche se c’è da mettere in evidenza come presentino un altro grande vantaggio che li differenzia dalla carne. Stiamo facendo riferimento all’assenza dei grassi saturi, che invece sono facilmente rinvenibili all’interno di un gran numero di latticini, ma anche in varie tipologie di carne. Le proteine potranno poi essere ottenute anche mediante estrazione dall’aria, così come dall’anidride carbonica, facendo leva su delle fonti di energia rinnovabile, ma anche su una larga produzione di probiotici, in maniera tale da poter ricavare dei nutrienti da tutti questi elementi.