“Free Guy – Eroe per gioco”: un’avventura tra gioco e realtà

Il regista della trilogia di Una notte al museo Shawn Levy torna a dirigere per il grande schermo un film dal sapore surreale: Free Guy – Eroe per gioco. Distribuito dalla Walt Disney Motion Pictures, il film appartiene al genere cinematografico fantastico e pone al centro la figura protagonista di Guy, interpretato dall’attore di punta Ryan Reynolds.
Guy si trova all’interno di un videogame chiamato “Free City”, famoso in tutto il mondo per aver creato una comunità virtuale.
All’interno del videogioco ogni giorno si sussegue uguale al precedente e niente sembra cambiare la routine dove nella “città libera” si può uccidere, derubare, rapire e compiere qualsiasi atto di delinquenza senza essere puniti. Il meccanismo del gioco è proprio questo: i personaggi di Free City devono accumulare sempre più punti compiendo atti criminali per poter avanzare di livello nel gioco.
Tutti hanno il loro compito e alla fine di ogni giornata i cattivi vincono e i buoni subiscono, tutto si ripete uguale giorno dopo giorno fino a che l’arrivo di un personaggio diverso all’interno del videogame cambierà le regole del gioco per sempre.
Si tratta di Guy, l’eroe buono che a differenza di tutti gli altri players prova dei sentimenti e vuole cambiare il mondo in cui vive convinto che ci sia di più che uccidere e cercare di salvarsi ogni giorno.

Jodie Comer e Joe Keery in una scena del film

La domanda da porsi è quindi la seguente: “Perché Guy è diverso da tutte le altre figure presenti all’interno di Free City?” Lui come tutta Free City è stato creato e programmato da Milly e Keys, due giovani programmatori e amici nella vita. Guy è stato programmato come un NPC, ovvero come un’intelligenza artificiale con comportamenti e sentimenti umani, che si trova però ad essere confinato per sempre all’interno del videogioco. Guy non potrà mai uscire dal gioco, altrimenti si estinguerebbe, la sua funzione perciò è un’altra: l’eroe deve salvare il gioco prima che gli sviluppatori possano spegnerlo per programmarne uno simile di livello più avanzato. Il protagonista deve salvare oltreché sé stesso, anche tutti i personaggi del gioco, alcuni suoi amici, altri meno, ma che comunque fanno parte di Free City e rappresentano l’essenza della città. La pellicola oltre a vantare un cast importante formato da giovani star tra cui: Ryan Reynolds, Jodie Comer e Taika Waititi, rappresenta anche il primo vero e importante tentativo di portare sul grande schermo una storia che si muova a metà tra il mondo reale e quello virtuale.
È proprio quest’ultimo il mondo che sta prendendo sempre più piede nella vita quotidiana, l’uomo del 2021 infatti è costantemente connesso, sempre informato sui fatti sociali attuali e vive ormai diviso tra realtà e tecnologia. Ormai la realtà virtuale è imprescindibile da quella umana e insieme si compensano creando un filo di continuità proprio come accade nel film di Levy. Free Guy è una delle prime pellicole a chiedersi quanto ci sia di autentico nella nostra realtà, quanto i sentimenti, i valori e i principi umani siano ancora importanti all’interno della nostra società. Il film di Levy si chiede soprattutto quanto il nostro mondo ad oggi abbia necessità di un eroe buono come Guy, un leader politico, pronto a mettere i propri bisogni da parte per il bene comune. Free Guy-Eroe pe gioco è una pellicola che vanta anche una tecnica registica notevole: il montaggio alternato divide il mondo reale dei programmatori da quello fantastico del videogioco in una struttura narrativa perfetta, inoltre la sceneggiatura vanta dei dialoghi e delle battute divertenti con delle scene davvero spassose degne di una commedia di questo genere.
Il film è perfetto per un pubblico giovane, appassionato di videogames, ma anche per tutti coloro che vogliono rapportarsi con una nuova visione del mondo surreale e concreta allo stesso tempo.
Free Guy uscirà l’11 agosto nelle sale italiane.

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