Criptovalute: arriva la frenata dopo il dietrofront di Musk, cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Vedere Bitcoin con una capitalizzazione di mercato di appena 800 milioni di dollari fa un certo effetto, soprattutto considerando che gran parte delle recenti turbolenze nel mercato criptovalutario sono state generate da un uomo solo. I recenti tweet di Elon Musk, istrionico CEO di Tesla e fondatore di SpaceX, ha letteralmente mandato nel caos il settore delle monete digitali, pubblicando una serie di post piuttosto bizzarri su Bitcoin e altre criptovalute emergenti.

Tutto è iniziato il 13 maggio, quando Musk ha annunciato lo stop ai pagamenti di auto Tesla in Bitcoin, in quanto preoccupato per l’impatto ambientale legato all’attività di mining. Dopodiché, sono arrivate voci che indicavano una possibile liquidazione di Musk dell’investimento in Bitcoin fatto attraverso Tesla, rumors smentiti dall’imprenditore sudafricano, il quale intanto ha reso noto che finanzierà un’intera missione spaziale di SpaceX sulla Luna in Dogecoin.

Secondo indiscrezioni, Musk starebbe acquistando Dogecoin già da un po’ di tempo, un’operazione che secondo alcuni siti web spiegherebbe la comparsa di un wallet digitale miliardario di DOGE, oltre ad essere un chiaro indizio della strategia di Musk. Ormai sono in tanti a interpretare l’approccio del CEO di Tesla in questo modo, indicando come Musk starebbe screditando Bitcoin per favorire Dogecoin, con lo scopo di farne aumentare il valore e finanziare le prossime missioni spaziali di SpaceX.

Come investire nel mercato criptovalutario dopo il caso Musk

La vicenda tra Elon Musk e le criptovalute ha evidenziato due aspetti principali: l’esposizione del mercato criptovalutario ai rumors e l’influenza di Musk tra gli investitori crypto. Secondo gli esperti non bisogna lasciarsi condizionare da questi eventi, ma è fondamentale prenderne atto e partire sempre dalla pianificazione di una corretta strategia d’investimento. Innanzitutto è importante selezionare fonti affidabili, ad esempio informandosi su criptovaluta.it, un sito web autorevole nel settore, per rimanere sempre aggiornati sulle ultime news relative al mondo criptovalutario.

Dopodiché bisogna capire in che modo investire sulle criptovalute, valutando ogni soluzione in maniera ottimale. Le monete digitali più chiacchierate, ad esempio, sono più soggette alla volatilità e possono presentare aumenti e riduzioni significative della quotazione di mercato. In questo caso un approccio efficace può essere il trading di criptovalute, in quanto è possibile speculare su questi movimenti del prezzo, usando i CFD per aprire posizioni al rialzo o al ribasso, mentre con stop loss e take profit è possibile gestire il rischio per garantire la sostenibilità degli investimenti.

Sulle criptovalute emergenti, invece, i cui progetti sono meno noti e possono offrire potenziali di crescita considerevoli, è possibile considerare la possibilità di acquistare le criptovalute tramite un exchange specializzato. Questa seconda opzione richiede un investimento di medio o lungo termine, tuttavia qualora il progetto dovesse rivelarsi valido si potrebbe ottenere un rendimento notevole. Lo dimostrano performance come quelle di Stellar Lumens, Dogecoin, Polkadot, Cardano e ChainLink, ad ogni modo bisogna sempre realizzare attente analisi tecniche e fondamentali con un approccio prudente di money management.

Quali sono criptovalute più promettenti come alternativa a Bitcoin

Al momento Bitcoin sembra essere entrato in una spirale senza fine al ribasso, infatti dopo le accuse, più o meno sincere, di Elon Musk la tematica ambientale è diventato l’aspetto principale considerato dagli investitori. Naturalmente tutte le criptovalute sono energivore, in quanto l’unica soluzione è produrre l’elettricità necessaria attraverso fonti pulite e rinnovabili. Tuttavia, per il momento gli investimenti in Bitcoin hanno perso parte del loro appeal, almeno fino a quando non diminuirà la speculazione in corso sulla tecnologia ideata dal misterioso Satoshi Nakamoto.

Tra le migliori alternative a Bitcoin secondo gli esperti c’è proprio Cardano, considerata una criptovaluta più green, poiché in confronto a Bitcoin richiede un consumo energetico inferiore. Occhi puntati anche su Polkadot, la blockchain più promettente degli ultimi anni con il suo progetto di una rete interoperabile, scalabile e integrata. Da non sottovalutare è anche Polygon, in grado di mettere a segno un’ottima prestazione nell’ultimo anno, il cui obiettivo è ottimizzare le performance di Ethereum in termini di scalabilità, velocità e contenimento dei costi.