Renato Carosone rivive nella fiction di Rai1

Eduardo Scarpetta interpreta Renato Carosone, mito della musica popolare del Novecento, a cui Rai1 rende omaggio con Carosello Carosone, il film TV diretto da Lucio Pellegrini, in onda il 18 marzo.
La fiction racconta l’ascesa ai vertici delle classifiche internazionali di Renato Carosone, considerato il musicista italiano più famoso al mondo. Quella che rivivremo attraverso gli schermi tv sarà un’avventura rocambolesca e colorata all’insegna della musica, del divertimento e della sperimentazione.
Insieme al protagonista di Carosello Carosone, troviamo Vincenzo Nemolato, nel ruolo di Gegè Di Giacomo, il batterista-fantasista sempre al fianco di Carosone, e Ludovica Martino nei panni di Lita Levidi, la ballerina di spicco che il musicista napoletano conosce ad Asmara e che diventa sua moglie.

Il racconto televisivo parte da New York, nel 1958. Le luci si accendono sul palco del Carnegie Hall, dove il Sestetto è pronto a esibirsi. Un sogno che si avvera per Renato Carosone che arriva in America dopo una lunga tournée di grandissimo successo in giro per il mondo. Si parte da lì per ripercorrere a ritroso la vita e l’ascesa ai vertici delle classifiche internazionali di uno dei maggiori autori e interpreti della musica italiana. Dopo essersi diplomato in pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli, grazie all’aiuto e gli sforzi del padre Antonio, Renato parte per l’Africa Orientale Italiana, scritturato come pianista e direttore d’orchestra dalla compagnia di arte varia diretta da Aldo Russo. Ma i loro spettacoli non riscuotono molto successo e, mentre la compagnia si scioglie, Renato decide di restare in Africa. Con non poche difficoltà arriva ad Asmara, si esibisce nel night-club del teatro Odeon e lì conosce e si innamora di Lita, ballerina di spicco di origini veneziane. I due si sposano poco dopo formando una famiglia con il figlio di Lita, Pino, che Renato accoglie e ama come suo. Tornato in Italia, finita la guerra, Renato viene chiamato a formare un trio per un nuovo locale a Napoli, lo Shaker Club. Con il chitarrista olandese Peter Van Wood e il batterista-fantasista napoletano Gegè Di Giacomo, che diventa presto suo inseparabile compagno, Renato forma il Trio Carosone, che ottiene subito un clamoroso successo, riproponendo brani noti in vesti sonore inedite e conquistando il pubblico con esibizioni originali e carismatiche. Ma è dall’incontro con il paroliere Nisa che nascono alcuni dei brani più famosi e di successo di Renato che scalano le vette delle classifiche italiane e internazionali come Tu vuò fà l’americano, Torero, Pigliate ’na pastiglia, Caravan Petrol, O’ sarracino. L’onda del successo viene cavalcata con lunghe tournée, partecipazioni a programmi televisivi (Carosone e i suoi compagni sono i primi musicisti ad apparire in televisione a uno dei primi programmi della neonata tv, l’Orchestra delle quindici) e molto altro. Ma il desiderio di stare al fianco della sua famiglia e le riflessioni sulla sua stessa arte portano Renato, proprio al culmine del successo, ad abbandonare le scene, lasciando per sempre un segno indelebile nella musica e nel cuore delle persone.

Questa ricostruzione della vita del popolare cantautore napoletano è caratterizzata da un ritmo divertente e graffiante, in un contesto epocale che riflette il concetto del riuscire a far “ballare” tutto il mondo, grazie alla passione, all’amore per la propria arte e a una forte determinazione.
«La musica, la leggerezza e l’ironia di Carosone diventano la colonna sonora di un Paese che sta rinascendo dalle ceneri di una guerra sanguinosa», commenta il regista. «Dal primo giorno di riprese ho sentito una perfetta assonanza tra il periodo drammatico che stiamo vivendo, questi lunghi mesi di pandemia, e gli anni dolorosi della storia che stavo raccontando. Mi sembrava una bellissima sfida proporre oggi un’idea di rinascita basata sull’arte, il talento e il valore delle proprie radici».
Le musiche del film sono firmate da Stefano Bollani, anche lui, sin da piccolo, ammiratore del grande Carosone, a cui aveva persino scritto una lettera e ricevuto un’inaspettata risposta. «La creazione della colonna sonora che accompagna e puntella Carosello Carosone – spiega Bollani – è stata per me un viaggio dove l’improvvisazione nasce da ricordi di un mondo che sento di conoscere bene attraverso i racconti musicali unici di Carosone».
La fiction è prodotta da da Matteo Rovere e Sydney Sibilia per Groenlandia, in collaborazione con Rai Fiction.