«Quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo stiamo recitando il nome della natura di Budda che esiste nella nostra vita e in quella degli altri, e al tempo stesso la stiamo risvegliando». Così dichiara il Maestro Daisaku Ikeda, attuale presidente della Soka Gakkai International, in merito al Daimoku, il principale rito del buddismo di Nichiren Daishonin. Questa pratica permette a tutte le persone di mettersi in armonia con il Dharma, ovvero la legge universale che governa la nostra vita, sperimentando saggezza, coraggio, forza vitale e compassione.
La preghiera del Daimoku, che consiste nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e la lettura di alcuni passi del Sutra del Loto, ha l’effetto di far emergere la natura di Budda potenzialmente presente in tutte le vite. La pratica, quindi, riattiva il nostro “vero io”, inducendoci a manifestare le qualità della natura di Budda che ci permettono di affrontare il cambiamento personale, trasformando la nostra vita e, di conseguenza, contribuire alla felicità degli altri, con un impatto positivo anche nella comunità in cui viviamo.
Di solito il Daimoku si recita a casa, sia di mattina che di sera, da soli o con altri, ma sempre seduti davanti Gohonzon, una pergamena custodita nelle singole case dei membri della Soka Gakkai, che rappresenta l’oggetto di culto di questa disciplina.
Nei paesi dov’è presente un’organizzazione appartenente alla Soka Gakkai, i membri e gli ospiti si incontrano una volta al mese in piccoli gruppi nelle case private dislocate nei quartieri delle rispettive città o paesi. Questo tipo di riunioni, chiamate zadankai, sono il luogo in cui ci si ritrova e si dialoga sul buddismo del Daishonin e sulla vita attraverso il racconto delle esperienze di trasformazione personale tramite la pratica buddista.
Il Nam-myoho-renge-kyo è invocato anche nel Gongyo, anch’esso un rito quotidiano consistente nella recitazione di alcuni brani di due capitoli del Sutra del Loto, da recitare sempre difronte al Gohonzon.
Daimoku guidato 15 minuti