Alta Badia, i migliori chef emergenti e la cucina sostenibile protagonisti di Sciare con Gusto

Il 2020 è un anno che a livello mondiale ha portato a cambiamenti in tutti gli ambiti e rappresenta dunque anche un’occasione di rinascita e innovazione nel settore gastronomico. Per Sciare con gusto chi può raffigurare meglio questo periodo di ripartenza, di un gruppo di chef emergenti oppure alla prima partecipazione a Sciare con gusto, provenienti da tutta Italia, da nord a sud e da est a ovest.
Il concetto dell’iniziativa rimane invariato: otto chef stellati saranno abbinati ognuno ad un rifugio sulle piste dell’Alta Badia, per il quale creeranno una ricetta che verrà proposta agli sciatori durante tutta la stagione invernale. La scelta degli chef per la dodicesima edizione della famosa iniziativa culinaria si è svolta in modo molto accurato, selezionando chef giovani, carismatici e ricchi di nuovi spunti, in grado di interpretare al meglio l’idea di rinascita anche in cucina. Si tratta di chef orientati verso il futuro, che in Alta Badia vogliono portare tutta la loro creatività e la loro filosofia, utilizzando le eccellenze dei prodotti italiani nella realizzazione dei loro piatti. Sciare con gusto 2020/21, oltre a puntare sull’innovazione, vuole dare un segnale forte e concreto per un approccio sostenibile alla gastronomia. Agli chef partecipanti verrà chiesto di creare i loro piatti riducendo gli sprechi e con un’attenzione particolare alla tutela del nostro pianeta.
A fare gli onori di casa, lo chef locale, Nicola Laera (Ristorante La Stüa de Michil, 1 stella Michelin), che nella sua cucina propone tradizione e innovazione, portando la sua doppia identità: papà pugliese e mamma ladina. Il suo obiettivo per il futuro è quello di far conoscere i prodotti italiani al mondo, raccontando i sapori del territorio. Lo chef emergente ospite più vicino geograficamente all’Alta Badia è Riccardo Gaspari (Ristorante SanBrite di Cortina d’Ampezzo), che nel cibo del futuro vede un cibo sincero, coerente e senza manipolazione. Spostandoci verso ovest arriviamo a Cernobbio in provincia di Como, dove vive e lavora Davide Caranchini, chef del ristorante Materia, 1 stella Michelin. Classe 1990, lo chef è molto legato alle tradizioni e ai prodotti del territorio, ma allo stesso tempo ama la sperimentazione e la ricerca costante. Davide Caranchini è dell’idea che nei prossimi 15 anni il mondo gastronomico valorizzerà sempre più i prodotti naturali, gli ingredienti genuini e le piccole realtà produttive. Contraste (1 stella Michelin, Milano) è il nome del ristorante di Matias Perdomo. Per lo chef uruguayano di nascita, il cibo del futuro è l’essenza del passato e quindi è convinto che si debba conoscere il passato e lasciarci alle spalle le cose superflue per poter costruire “nuove tradizioni”. Paolo Griffa è invece lo chef stellato del ristorante Petit Royal di Courmayeur. A 29 anni è ritenuto uno dei più promettenti giovani cuochi italiani. Il viaggio culinario verso sud fa tappa a Pennabilli in provincia di Rimini. Il ristorante Il Piastrino, 1 stella Michelin, di Riccardo Agostini è nato all’interno di un’antica casa contadina, ristrutturata nel 2020, con la nascita del Food Garden, le sale nel verde, dove i sapori della cucina si fondono con il territorio circostante. Insieme alla moglie sommelier, lo chef stellato pesarese, che per tanti anni ha lavorato a stretto contatto con Gianfranco Vissani, vuole deliziare gli ospiti con proposte che rispecchiano la cultura e le risorse offerte dal territorio, senza rinunciare a sorprendere i buongustai con piacevoli particolari, mantenendo sempre immutati i veri sapori. Ricerca e studio continui sono invece all’ordine del giorno al ristorante Marco Martini Restaurant nel cuore di Roma. Lo chef stellato, Marco Martini è dell’avviso che la cucina del futuro sarà un ritorno alla tradizione, all’accoglienza e alla convivialità; ecco perché la sua è una cucina di sapori netti, ereditati dalla tradizione romano-laziale, ma con un respiro internazionale. La carrellata di chef termina al sud della Penisola, con Caterina Ceraudo (Ristorante Dattilo, situato a Strongoli in provincia di Crotone, 1 stella Michelin). In cucina Caterina Ceraudo utilizza pochi elementi, cercando di esaltare i sapori semplici. La sua è una cucina nel massimo rispetto del cibo e della sua provenienza naturale, dalla nascita e crescita di ogni ingrediente, fino alla sua trasformazione nel piatto.
I piatti possono essere degustati presso i rifugi Ütia Lee, Ütia L’Tamá, Club Moritzino, Ütia Las Vegas, Ütia I Tablá, Ütia de Bioch, Ütia Pralongiá e Ütia Jimmy dal 12 dicembre all’11 aprile.