Home Magazine News «Dittatura comunista», l’attacco dell’Avv. Taormina al Governo Conte

«Dittatura comunista», l’attacco dell’Avv. Taormina al Governo Conte

«Solo una rivoluzione di massa e non violenta, sul modello della maggioranza silenziosa, ci può salvare da questa autentica dittatura comunista». Forte e rassegnato appare il tono dell’avvocato Carlo Taormina nel descrivere le difficoltà che stanno incontrando le sue denunce per “epidemia colposa” e “omicidio colposo” nei confronti del Governo italiano, a seguito della malagestione riscontrata nell’emergenza sanitaria dei mesi precedenti.
Fa molto riflettere il provvedimento dello “scudo penale” che proprio il Governo Conte starebbe per mettere in atto al fine di tutelare medici, dirigenti, ASL, ministri e ogni altra istituzione coinvolta. Sarebbe proprio questa la più probabile risposta che lo Stato Italiano potrebbe attuare per difendersi dall’accusa dello «sterminio di quasi 40.000 cittadini italiani, dovuto a pandemia colposa, a omicidi colposi per carenze organizzative, a colpe medico professionali per cure sbagliate che hanno distrutto polmoni a non finire», come sottolinea dalla sua Pagina Facebook l’Avv. Taormina, che ha raccolto le tantissime denunce dei parenti delle vittime. «Non dobbiamo essere disperati ed assistere passivamente a questo scempio – prosegue Taormina – che è frutto di una autentica dittatura di un governo che sta distruggendo il nostro paese e le nostre libertà. Bisogna scende in 60 milioni in piazza, in tutta Italia. Bisogna bloccare tutto e determinare la caduta di questo Governo, se non vogliamo che i nostri morti restino senza giustizia e se non vogliamo morire dentro di imposizioni, di costrizioni, di leggi liberticide. Dobbiamo tornare ad essere italiani e padroni del nostro destino attraverso un nostro Governo e non con uno che sta eseguendo a bacchetta gli ordino dell’Europa, dalla quale dobbiamo uscire subito».
Parole pesanti che comunque fanno riflettere in merito all’anomala gestione dell’emergenza covid, in cui sono emersi tanti riscontri inquietanti che neppure le autorità istituzionali preposte hanno saputo adeguatamente smentire. Del resto le autopsie eseguito “coraggiosamente”, contro le indicazioni del Ministero della Salute, hanno portato alla luce i gravissimi errori sulle terapie adottate inizialmente, prima che si scoprissero le reali cause dei decessi.
Come dimenticare, inoltre, nei momenti iniziali dell’epidemia, l’atteggiamento irresponsabile di diversi esponenti politici appartenenti alla maggioranza di Governo (“una comune influenza”, gli aperitivi “antipanico”), ma anche di alcuni virologi irriverenti contro gli allarmismi da coronavirus, che subito dopo iniziarono ad affermare l’esatto contrario? E quel famoso discorso di Giuseppe Conte del 25 febbraio, in cui affermava spavaldamente che l’Italia era un «Paese sicuro, più di tanti altri» (https://www.youtube.com/watch?v=OoHvwZVCAGs)?