Emergenza sanitaria

A chi può fare comodo una pandemia?

In un drammatico momento epocale come questo, caratterizzato da un’emergenza sanitaria mondiale, cambiano rapidamente le nostre abitudini. Allo stesso tempo si trasforma il modo di fare informazione: da una parte si rafforza il cosiddetto mainstream, con la corrente di notizie rigidamente uniformata, propensa a veicolare la cosiddetta verità assoluta, indipendentemente dai riscontri tangibili che non sempre è possibile portare alla luce. Dall’altra parte troviamo altre fonti di informazione indipendenti, costituite da un ventaglio di realtà editoriali che vanno dal piccolo blog alle testate giornalistiche dall’autorevolezza variegata. Sono proprio questa categoria alternativa al mainstream a subire spesso l’etichetta del fake-news, in quanto orientate verso teorie “complottistiche”. Ma è sempre così? Come mai questo tipo di notizie che griderebbero al complotto, a volte forniscono riscontri tangibili superiori a quelli raramente messi a disposizione del mainstream? Di solito certe verità vengono a galla solo il ritardo, quando forse è troppo tardi per tornare indietro e magari evitare determinati errori.
Troppo spesso la guerra sacrosanta alle fake-news viene usata per limitare la libertà di informazione, quel diritto inalienabile che ogni cittadino dovrebbe aver garantito, affinché possa consultare la notizia su molteplici fonti e poi arrivare, secondo un criterio personale, all’opinione più attendibile e convincente. Ma al di là del fatto che si possa risalire alla verità, è comunque fondamentale che un cittadino libero possa sviluppare il proprio senso critico, soddisfare i propri dubbi, e dedurre come meglio ritiene.
Le emergenze sanitaria nazionali e mondiali sono quei momenti storici in cui tali libertà, insieme ad altre, vengono messe a repentaglio. In questa pandemia da Covid-19 stiamo assistendo proprio a questo: flussi unificati di informazione che inondano incessantemente le persone, con l’evidente schema linguistico destinato a terrorizzare, indebolendo la capacità di critica, oltre che il sistema immunitario. Il tutto mette a repentaglio la credibilità dell’altro sistema informativo, tendenzialmente più debole, che invece mira a far emergere ciò che i media tradizionali unificati potrebbero nascondere. Resta sottinteso che non tutte le informazioni cosiddette complottistiche siano reali, ma nella miriade di fonti si possono individuare anche realtà editoriali capaci di portare a galla informazioni facilmente verificabili e quindi degne del necessario rispetto.
In questi giorni alcuni blog e canali video online stanno pubblicando interessanti divulgazioni di natura geopolitica. Francesco Amodeo, giornalista e scrittore indipendente, molto attivo nei servizi di inchiesta, ha riproposto un video, con traduzione italiana, pubblicato nel 2014 da una fonte spagnola. Il filmato che segue, pur essendo montato con la caratteristica enfasi, mette insieme le probabili, e sotto alcuni versi persino plausibili, motivazioni che potrebbero giustificare come una pandemia possa risultare vantaggiosa per un una ristretta e spregiudicata elite economica.

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