“Le Serve”, in scena al Teatro Stanze Segrete dal 10 al 22 dicembre

Dal 10 al 22 dicembre, al Teatro Stanze Segrete andrà in scena lo spettacolo Le Serve, diretto da Gianni De Feo, con Alessandra Ferro, Patrizia Bellucci e Irma Ciaramella.
Un luogo claustrofobico, soffocato dall’eccessiva presenza di fori bianchi e dall’odore accattivante di ciprie e infusi. Un interno/prigione la cui unica via di uscita sembra essere una porta-finestra a vetri da cui si può intravedere appena la luce esterna.
Le due serve, Chiara e Solange, sorelle e complici, forse per colmare un vuoto esistenziale e sfuggire alla noia, allestiscono, in un’atmosfera paranoica, il loro delirante teatrino rituale durante il quale, con goffa platealità, immaginano di compiere azioni estreme. In maniera furtiva si muovono come animali spiati in una gabbia, con una gestualità lenta e a tratti scattante. Approfittano dell’assenza della loro Padrona, la Signora, sempre fuori a quell’ora di sera, sempre ben vestita, sicura di sé e a proprio agio con il mondo esterno. Quel mondo che sembra non voler capire le loro esigenze di domestiche premurose e servili. Per questo vogliono imitarla, a tutti i costi, nel tentativo di vestire i suoi vestiti e i tacchi troppo alti.
Assetate di vita vogliono possederla, divorarla, fino all’omicidio tanto atteso, mentre preparano l’infuso con essenza di veleno pronto per essere servito. Ma il rito non ancora concluso viene bruscamente interrotto dall’ingresso della Signora che irrompe infine diffondendo nell’aria il suo profumo e la sua eclatante vitalità. Lei di certo non berrà l’infuso con essenza di veleno: “No…Stasera berremo champagne e resteremo fuori tuta la notte”, così esclamerà mentre si prepara a raggiungere il suo  ignore/Padrone appena uscito dalla galera.
In questo crudele gioco di “rappresentazione” tra vittima e carnefice, in un ambiguo ribaltamento di ruoli, la Signora è qui volutamente teatralizzata tra femminile e maschile, simile a una maschera capace di contenere tutte le espressioni dei personaggi. Maschera irriverente e dissacrante. Travestimento che potrebbe nascondere, chissà, forse lo stesso sguardo di Jean Genet.
Lo spettacolo è vietato ai minori di anni 16.