Al via L’Italia Che Rinnova, campagna di informazione per riscoprire il legno

Che differenza c’è tra boschi e capelli? Come si scaldano gli italiani? Quanti sono 7,5 Mtep e perché ci riguarda?  Le risposte a queste ed altre domande aiuteranno gli italiani a scoprire, e usare nel modo migliore, quella che è la prima tra le energie rinnovabili: il legno.
Per farlo si sono uniti il mondo dell’ambientalismo, con Legambiente e Kyoto Club, l’UNCEM (l’unione di comuni e comunità montane) e le associazioni di settore, AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), RisorsaLegno, ANFUS (Associazione nazionale Fumisti e Spazzacamini) e ASSOCOSMA (Associazione Nazionale Costruttori Stufe).
Il nome della campagna è L’Italia che rinnova (www.italiacherinnova.com)  e l’obiettivo è quello di valorizzare una fonte di energia che consente di scaldarsi scienza scaldare il pianeta. Il legno infatti rappresenta la prima fonte di energia rinnovabile in Italia, circa il 34% del totale. A sottolinearlo è stato anche il recentissimo Forum sulle Foreste di Legambiente spiegando che “particolare importanza assume la gestione del bosco e della filiera energetica ad esso collegata nel raggiungimento degli obiettivi Europa 2030 sulle energie rinnovabili previsti dall’UE. Oggi infatti nella Penisola circa il 67% dell’energia termica da fonti rinnovabili proviene dalle biomasse solide agroforestali (colture dedicate e bosco), ed i consumi di biomassa legnosa per usi termici stanno conoscendo in Italia un boom negli ultimi 10 anni”.
«Ormai siamo in piena crisi climatica – spiega Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club – e dobbiamo mettere in campo tutte le rinnovabili disponibili per sostituire il fossile”. “In questo quadro – aggiunge – il ruolo delle biomasse legnose nella gestione intelligente del bosco diventa prezioso, quanto indispensabile. Questa campagna che il Kyoto Club supporta con convinzione – precisa – serve a cancellare fake news che si inseguono spesso a proposito di biomasse e a promuoverne l’uso corretto e moderno».
Marco Bussone, presidente di UNCEM sottolinea che stiamo parlando di «12 milioni di ettari di bosco che sono una risorsa straordinaria, se sappiamo usarla bene, per contrastare il climate change.
«Una risorsa anche per una economia verde», spiega Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, nel sottolineare la necessità di «contribuire a migliorare la conoscenza del nostro patrimonio forestale e aumentare la consape­volezza che una buona gestione di questa importante infrastruttura verde può incidere in maniera signi­ficativa sulla qualità della nostra vita e rendere più sostenibile l’economia. Il Green new deal italiano non può prescindere dalla bioeconomia delle foreste».
A rimarcare l’importanza di questa campagna di informazione è Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente: «L’Italia che Rinnova è una importante opportunità, non solo per diffondere una cultura attenta all’uso delle rinnovabili e a comportamenti di consumo consapevoli e sostenibili, ma anche per raccontare che oggi esistono già alternative valide e sostenibili alle fonti fossili – dichiara. E conclude: “e se vogliamo puntare davvero ad un futuro 100% rinnovabile dobbiamo far sì che queste tecnologie siano sempre più diffuse».
Proprio quello delle tecnologie è un aspetto centrale della campagna. Le ragioni le chiediamo a Marino Berton, coordinatore di AIEL, l’associazione che riunisce tutti gli operatori del settore. «L’innovazione tecnologica ha consentito di fare passi avanti giganteschi in termini di efficienza energetica e abbattimento delle emissioni, chiarisce, basti pensare che con i moderni generatori di calore a biomasse legnose le emissioni vengono abbattute fino al’80 per cento rispetto a quelli di vecchia generazione. Proprio per questo però – aggiunge – è fondamentale il passaggio a nuovi apparecchi, esattamente come passare da un’automobile Euro 2 a una Euro 6. Per farlo esiste l’incentivo del Conto Termico, ma sono ancora in molti a non saperlo». E’ importante quindi informare, far conoscere, e in questo modo favorire comportamenti di consumo sostenibile per scegliere, usando un’espressione della campagna, un calore umano, capace di scaldare le nostre case nel rispetto dell’ambiente. E del futuro.