Conclusa con successo la XIII edizione di IDS – Italian Doc Screenings

Si è conclusa al Cineporto di Bari la XIII edizione di IDS – Italian Doc Screenings 2019, il primo e principale mercato dedicato al documentario italiano per l’internalizzazione del settore organizzato da Doc/It. L’evento, realizzato con il supporto di Apulia Film Commssion e Mibact, ha registrato una grande adesione di autori e produttori italiani e pugliesi e dei principali broadcasters internazionali ma soprattutto ha visto una presenza significativa di RAI, che ha attivamente lavorato al fianco dei produttori indipendenti italiani con l’obiettivo di gettare le basi per strutturare co-produzioni internazionali di documentari italiani.
Sul tema Globalizing doc, la tre giorni ha visto 10 interessanti progetti finalisti susseguirsi nel Pitching Forum di presentazione.
Il Premio Best Pitch 2019 in collaborazione con CPH:DOX, l’innovativo mercato internazionale del documentario di Copenhagen, è andato, ex aequo, a due progetti che, come osservano i direttori di IDS Agnese Fontana, Marco Visalberghi e Stefania Casini, “sono stati selezionati nel rispetto della parità di genere e che siglano collaborazioni autorevoli come quella con il Premio Solinas e con l’Associazione 100autori”.
Il Premio consiste in due accrediti gratuiti al Forum di CPH DOX e permetterà ai due progetti vincitori di ricevere un’attenzione dedicata da parte dei selezionatori del Forum di Copenhagen.
Vince Los Zuluagas di Flavia Montini prodotto da Film Affair, AAMOD. Inercia Film e selezionato in collaborazione con il Premio Solinas perché è “una biografia familiare e insieme una lettura storica di drammatici eventi colombiani grazie all’uso sapiente di un repertorio esclusivo, inedito e completo, restituito attraverso un approccio intimista che consente allo spettatore di empatizzare con il protagonista, comprendendo le origini di un dolore personale che è secondo al sentimento di pace.”
Protagonista di Los Zuluagas è Camilo, 34 anni, cittadino italiano di origini colombiane che non torna nel suo Paese da 18 anni finché, spinto da un incontro sconvolgente e dalle curiosità sempre più insistenti del figlio Esteban, decide di affrontare il passato drammatico e le ferite che per una vita ha tenuto nascoste sulle tracce di suo padre Bernardo, ex guerrigliero rivoluzionario, morto in esilio in Italia, e di sua madre Amparo, desaparecida quando era molto piccolo.
L’altro vincitore del Premio Best Pitch IDS 2019 è The Mayor di Piergiorgio Curzi e Sabika Shah Povia prodotto da Road Television “per la visione degli autori che scelgono di raccontare una tematica attuale e controversa; quella del populismo con leggerezza narrativa, avvicinandoci ad un forte protagonista, in un luogo rappresentativo e drammaticamente contemporaneo, Predappio, rendendoci testimoni consapevoli di un complesso momento storico.”
Il documentario ruota intorno a Giorgio Frassineti sindaco di Predappio, luogo simbolo dei nostalgici fascisti che riassume tutte le contraddizioni della società italiana perché Predappio è governato dalla sinistra fin dalla seconda guerra mondiale. Giorgio ha un progetto ambizioso e controverso mai realizzato: creare a Predappio un museo e centro studi sul fascismo. Quando la destra vince le elezioni, Giorgio inizia a viaggiare per l’Europa per incontrare esperti e storici e per raccogliere fondi da destinare al museo.

Valeria Adilardi e Flavia Montini

A margine del primo giorno degli IDS, Andrea Sassano, Direttore Risorse Televisive e Artistiche Rai ha auspicato che il genere documentario possa dotarsi degli strumenti operativi che caratterizzano il genere fiction, cinema e cartoni animati. Quindi che il genere documentario venga gestito a partire da e attraverso i seguenti mezzi: un contratto di attivazione e/o una lettera di impegno, che sostengano il produttore indipendente nella fase di sviluppo e che fungano da effetto moltiplicatore delle risorse economiche, favorendo altresì l’accesso del produttore indipendente alle diverse forme di finanziamento; un budget pluriennale sul progetto; un presidio unico al quale inviare i progetti, in coerenza con quanto previsto dal Contratto di Servizio vigente e dal Piano Industriale RAI. Sassano, nel panel del secondo giorno, dedicato al rapporto di collaborazione con le emittenti e gli operatori internazionali, ha auspicato che RAI proceda, a partire dal 2020, a privilegiare la formula della coproduzione, anziché quelle dell’acquisto e del preacquisto. La coproduzione, infatti, specialmente se internazionale, garantisce un ruolo più attivo di RAI nella fase di ideazione e confezionamento del progetto con il coinvolgimento dei diversi Editori interni. E questo è tanto più auspicabile perché il documentario, sebbene a oggi classificato all’interno della cosiddetta “immediata”, dovrebbe confluire invece nella “ripetuta”, rappresentando, di fatto, un bene rifugio a cui le emittenti possono ricorrere per contrastare lo strapotere economico delle OTT (società Over-The-Top). Il genere documentario, essendo caratterizzato da un costo unitario mediamente più contenuto rispetto ad altri generi, pur a fronte di un alto valore qualitativo, va a livellare – portandole su valori analoghi – la production value di RAI e delle OTT.
Tra i numerosi Expert e Commissioning editor internazionali all’interno dei panel, del Pitching Forum e dei momenti one-to-one, anche esponenti di France Tv –  Arte G.E.I.E. – SBS – Yle Tv –  Illégitime Dèfence – Lcp Assemblée Nationale – IMAGISSIME – Lagardère Studios.