Vincitore del Leone d’Oro come Miglior Film alla 76esima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 3 ottobre esce in Italia Joker, la pellicola diretta da Todd Phillips, versione inedita delle origini dell’omonimo personaggio dei fumetti. Uno straordinario Joaquin Phoenix interpreta il ruolo di Arthur Fleck (Joker), l’aspirante cabarettista che, nella Gotham City del 1981, si vede costretto a lavorare di giorno come pagliaccio. Alienato ed emarginato dalla società, nel tentativo di ribellarsi a questa sua esistenza finisce per dare il via a una serie di eventi che lo trasformeranno in una delle peggiori menti criminali che la storia di Gotham abbia mai visto.
Arthur Fleck è la sintesi di un uomo che lotta per trovare un posto nella società fratturata di Gotham, sentendosi intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e tradimento. Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi, utili alla cruda analisi di questo personaggio allegorico.
Il contesto sociali in cui interagisce il protagonista è abbastanza delicato: c’è piuttosto una preoccupazione Gotham è in piena crisi. Sono rimaste solo la città e coloro che la sovrintendono e, come in qualsiasi comune a corto di risorse finanziarie, vengono tagliati i servizi destinati ad alleviare le difficoltà degli emarginati.
«Ci sono stati momenti in cui ho provato compassione per lui – afferma Joaquin Phoenix – avendo compreso le sue motivazioni, ma nel momento successivo ho rigettato le decisioni che prendeva. Interpretare questo personaggio è stato una sfida per me come attore, e sapevo che avrebbe sfidato anche il pubblico e le idee precostituite che si hanno sul Joker, perché nel suo mondo immaginario, così come nel nostro mondo reale, non ci sono risposte facili».
In una scena iniziale del film, il protagonista incontra un’assistente sociale che gli chiede se parlare con qualcuno potrebbe aiutarlo. Indipendentemente da quale possa essere la sua risposta, dall’espressione sul viso di Arthur emerge chiaramente che lei non sia la persona adatta. Ma non è altrettanto chiaro chi, o se qualcuno, lo possa essere. «Arthur è sempre alle prese con ciò che vuole dire e come vuole dirlo», afferma Phoenix. «Il suo istinto non si adatta agli standard ammessi di conversazione o interazione … o di qualsiasi altra cosa, in verità».
Il cast è arricchito dalla presenza di Robert De Niro, che interpreta il ruolo di Franklin, una via di mezzo tra i presentatori reali del passato Joe Franklin e Johnny Carson. Phoenix ricorda il loro primo giorno sul set, che prevedeva una lunga scena insieme. «Ti viene voglia di fargli mille domande perché, ovviamente, è Robert De Niro. Sei elettrizzato di fronte a questa opportunità, ma poi ti rendi conto di avere una scena di nove pagine e non c’è tempo e nessuna possibilità che tu possa chiedergli tutto quel che vorresti».
Tra gli altri interpreti spiccano Frances Conroy (Penny Fleck) e Zazie Beetz (Sophie Dumond).
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