Tutti coloro che credono di conoscere la leggenda di Robin Hood rimarranno sorpresi nel vedere questa nuova versione cinematografica diretta da Otto Bathurst. Con Robin Hood – L’origine della leggenda, nelle sale italiane dal 22 novembre, torna l’avventura dell’eroe ribelle, in chiave decisamente moderna.
I produttori hanno scelto come protagonista Taron Egerton, il ventottenne gallese diventato famoso in tutto il mondo con il ruolo dell’affascinante superspia nei film della serie Kingsman – Secret Service, che ha già dimostrato l’insolita capacità di saper mescolare azione e disinvoltura, accompagnata da una vena di ribellione.
Al ritorno dalle Crociate, Robin di Loxley (Taron Egerton) scopre che l’intera contea di Nottingham è dominata dalla corruzione. L’ingiustizia e la povertà in cui vive il suo popolo lo spingono così a tramare per organizzare un’audace rivolta contro la potente Corona d’Inghilterra. Ma per farlo ha bisogno di un mentore: un abile quanto sprezzante comandante conosciuto durante la guerra (Jamie Foxx). Grazie a lui, il temerario Robin diventerà il leggendario Robin Hood e, forse, cercherà anche di riconquistare un amore che credeva perduto.
Nel ruolo di Marion, il vero e unico amore del protagonista, troviamo Eve Hewson. Ben Mendelsohn è lo Sceriffo di Nottingham mentre Jamie Dornan nei panni di Will Tillman.
«Non c’è nulla di storico o tradizionale in questo film e la cosa mi ha attirato molto, perché non è il Robin Hood che tutti abbiamo visto in passato», dice Taron Egerton. «La nostra intenzione era andare oltre e creare qualcosa che fosse molto attuale. Il film che abbiamo realizzato si svolge a un ritmo incredibile ed è davvero molto spettacolare: c’è il rapporto che lega due amici, un amore infelice e tante sequenze d’azione».
Per Eve Hewson la storia funziona a vari livelli: «È la storia di un’amicizia fraterna, è una storia d’amore, è un film d’azione. Ce n’è per tutti e la nostra speranza era quella di raccontare tutto quello che si aspettavano i fan di Robin Hood, ma anche di attirare una nuova generazione di ragazzi cresciuti con i film dei supereroi e i videogames. Abbiamo voluto fare di Robin Hood un tipo veramente tosto, adatto alla nostra epoca».
Jamie Foxx ha dichiarato che il regista Otto Bathurst e il produttore Leonardo DiCaprio avevano una visione di Robin Hood che ha dato un’impronta assolutamente nuova alla storia. «L’azione, i personaggi e perfino i costumi rappresentano svolte notevoli. Questo Robin Hood ha una dimensione completamente diversa e trascina il pubblico in ambiti che non ti aspetti», ha aggiunto il premio Oscar.
«Per me Robin Hood aveva le potenzialità per diventare una storia decisamente contemporanea e importante», spiega il regista. «C’è un uomo che apparentemente ha una vita perfetta e confortevole, poi va in guerra, pieno di ideali, credo e passione, ma si accorge della corruzione e della malvagità dei potenti che governano il mondo, e questo lo distrugge, distrugge la sua fiducia nella nazione e nella religione e si ritrova disilluso e disgustato. Noi vediamo Robin come un eroe, ma io ho voluto scoprire il perché e come sia diventato una leggenda, cosa bruciava dentro di lui e cosa lo ha spinto a combattere con una tale dedizione per scoprire la verità».
Tra le scene più interessanti, dal ritmo adrenalinico, sicuramente ci sono quelle in cui John insegna a Robin le varie tecniche di combattimento, alcune inedite, che Nottingham non ha mai conosciuto.
Spettacolari anche le coreografie delle scene d’azione in cui primeggiano le doti da arciere affinate da Robin Hood. Per arrivare a questo effetto, Taron Egerton, così come per Jamie Foxx, è stato indispensabile il lavoro preparativo iniziato molto prima della produzione, con i maestri arcieri Steve Ralphs e Lars Andersen.