E’ uscito Aneliti di vita (Midgard Editrice), il libro che raccoglie racconti, aforismi e i pensieri di Erika Kamese, attrice di cinema e teatro, ora anche in veste di autrice.
Con le note introduttive di Lino Banfi e di Gino Landi, il testo accompagna i lettori in un viaggio con la fantasia, senza una meta ben precisa, ma con la consapevolezza ottimistica della bellezza dell’ignoto, senza sapere cosa accadrà, chi si incontrerà o cosa succederà.
«Ho iniziato a scrivere questi miei pensieri per passione», spiega l’autrice. «Continuerò a scriverne per amore, perché la scrittura è vita e salverà questo mondo ormai in parte deteriorato da questa nostra epoca nichilista e autodistruttiva». Punto centrale del libro rimane l’amore, che può essere veicolato proprio attraverso la poesia, la scrittura.
Proprio la poesia, secondo Erika Kamese, sarebbe «l’unica in grado di salvare il mondo in questa società ormai sottodimensionata da elementi poco importanti, come la mancanza di rapporti umani tangibili. Come specifico nella sinossi del mio libro, penso che la cultura, la poesia, possano salvare questo mondo dove ormai purtroppo regna tutto fuorc
hé la vita vera, le relazioni reali, invece che virtuali… La poesia al giorno d’oggi è per pochi, perché pochi la comprendono, la annaffiano, ne prendono cura, pochi sono provvisti ormai di una tale profondità d’animo che li contraddistingue. Abbiamo bisogno di poesia, di verità, di risvegliare la profondità della nostra sensibilità, della nostra verità. Spero che la società cambi, privilegiando la realtà e non la virtualità, mettendo in primo piano l’amore che deve essere alla base di tutto ciò di cui nutriamo passione».
E se inizialmente la scrittura non sembrava una priorità per l’autrice, col tempo si è rafforzata questa passione, accorgendosi di questa abilità, cimentandosi anche in soggetti e sceneggiature cinematografiche. «Lo spunto che ho preso per scrivere è l’amore, che è la forza più grande dell’universo».
Questo libro è rivolto a tutti, sia ai giovani che ai più maturi. Tuttavia i lettori che prediligono questo genere sono persone dotate di una certa sensibilità, come si riscontra nella nicchia della poesia.
«Io penso che la scrittura sia come la musica: sono vita entrambe», conclude la Kamese.