«Sono due film che mi hanno reso particolarmente orgoglioso di aver fatto parte di questa squadra». Così commenta Luca Zingaretti alla presentazione dei due nuovi episodi de Il Commissario Montalbano, in onda su Rai1 il 12 e il 19 febbraio. “La giostra degli scambi” e “Amore”, sono i due titoli, tratti come sempre dai romanzi di Andrea Camilleri. La regia, anche stavolta, è stata firmata da Alberto Sironi, sempre attento ad esprimere al massimo la propria competenza stilistica, consolidata in tutti questi anni.
Il cast è riconfermato con gli amati personaggi di sempre: oltre a Zingaretti, ritroviamo così Cesare Bocci (Mimì Augello), Peppino Mazzotta (Fazio), Sebastiano Lo Monaco (Virduzzo), Angelo Russo (Catarella) e Roberto Nobile (Nicolò Zito). Ci sarà posi Sonia Bergamasco (Livia) e la guest star Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Giorgio Bonfiglio.
In questi nuovi appuntamenti con l’eroe di Vigata, avremo come tema di fondo l’amore, definito dal regista, utilizzando una frase di leopardi: «Nell’amore, che è lo stato d’animo più ricco di illusioni, la più dritta strada al piacere è il dolore». Stavolta, Camilleri va oltre il dolore, portandoci sulla strada del più efferato delitto, del più «assurdo sacrificio al dio crudele dell’amore», sottolinea Alberto Sironi prima di riassumere i due episodi: «Nel primo film, “La giostra degli scambi”, lo spettatore assiste a una serie di strani indizi in un paesaggio stralunato. Il commissario Montalbano è trascinato dalla pantomima di una serie di vicende al limite del grottesco, non riesce a decifrare i segnali e, per la prima volta, sembra sul punto di arrendersi. Nella seconda storia “Amore” il titolo racconta un’altra lettura del sentimento: la gelosia. Una gelosia cieca degli amori passati che non possono essere cancellati dalla memoria. E l’infinita tenerezza di amori perenni che non vogliono finire».
Il fenomeno mediatico de Il Commissario Montalbano, iniziato nel 1999, fino a totalizzare ben 32 film, non si ferma all’Italia: è stata la prima serie televisiva italiana venduta all’estero e negli anni trasmessa in oltre 60 paesi, tra Europa e resto del mondo, ottenendo un ottimo successo di pubblico anche in paesi molto diversi per audience come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Ma Montalbano è andato in onda in tutti i continenti dall’Asia al Sudamerica passando anche per l’Iran, facendo conoscere a tutto il mondo una vera e propria eccellenza audiovisiva italiana.
Il pubblico, a quanto pare, non si stanca mai di vederlo, considerando l’enorme successo ottenuto dalle repliche, che hanno riscontrato ascolti record anche al sesto o settimo passaggio televisivo.
Tra i molteplici motivi di questo amore del pubblico verso la realtà di Montalbano, entra sicuramente in gioco la bravura degli attori: «Qualunque attore per essere bravo ha bisogno di un buon testo», spiega Zingaretti, concludendo, con un gioco di parole, che il segreto per essere bravi sta nell’essere «diversi nell’essere sempre uguali, o viceversa: essere uguali nella diversità».
Intervista con Luca Zingaretti