«Secondo me questo è un film sentimentale, nel senso che più di tutto mi interessavano gli stati d’animo di un gruppo, di persone per bene, che come tali mediamente non hanno voci in capitolo, e che solitamente non vengono raccontati perché ritenuti poco interessanti da un punto di vista drammaturgico». Luciano Ligabue descrive così Made in Italy, il suo terzo lungometraggio dietro la macchina da presa. E prosegue affermando che «raccontare i cattivi, invece, è più cool».
Il film si ispira all’omonimo album, uscito nel novembre 2016 e composto da 14 brani legati fra loro (concept disc).
Made in Italy è la storia di Riko (Stefano Accorsi), un 50enne nato e cresciuto in una cittadina emiliana, operaio nel salumificio dove lavorava suo padre, e ha sposato, molto giovane, Sara (Kasia Smutniak), una parrucchiera.
È un uomo onesto, vive di un lavoro che non ha scelto, nella casa di famiglia che riesce a mantenere a stento, ma anche se fa una vita preimpostata, seguendo i dettami della società, può contare su un gruppo di amici veri, tar cui Carnevale (Fausto Maria Sciarappa) e su una moglie che, tra alti e bassi, ama da sempre. Suo figlio Pietro (Tobia De Angelis) è il primo della famiglia ad andare all’università. È però anche un uomo molto arrabbiato con il suo tempo, che sembra scandito solo da colpi di coda e false partenze.
Riko e Sara vivono in una realtà talmente consolidata per loro, al punto che, a un ceto punto, arriva un momento di crisi: l’inquietudine di Riko lo costringe, inevitabilmente, a sentirsi limitato nella realtà quotidiana che lui stesso un tempo amava. E’ così che Riko troverà la forza di reagire, rimettersi in gioco e prendendo finalmente in mano il suo destino.
Il tema di fondo del film è rappresentato dal cambiamento, che a quanto pare «fa paura, anche perché siamo propensi a pensare che il cambiamento non porti buone cose», come sottolinea lo stesso Ligabue.
«Specialmente se, in qualche modo, ti ancori in quelle due o tre certezze, ancora meno hai voglia di avventurarti in quel cambiamento. Però il cambiamento è il movimento naturale della vita».
Da sempre sensibile ai temi sociali, Ligabue havoluto manifestare, non solo attraverso questa sua nuova fatica cinematografica, ma anche mediante alcune sue canzoni, il proprio senso di frustrazione, seppur amorevole, per il nostro Paese. Ma la ragione decisiva che ha spinto il musicista emiliano a rimettersi dietro la macchina da presa è stata quella di aver individuato «una storia che ho creduto valesse la pena raccontare».
Prodotto da Domenico Procacci per Fandango, in collaborazione con Medusa, Made in Italy è nelle sale italiane a partire dal 25 gennaio, in oltre 400 copie.
Guarda il trailer del film.
Luciano Ligabue spiega come è nata l’idea del film
Stefano Accorsi racconta il personaggio di Riko
Kasia Smutniak racconta il personaggio di Sara
Photocall: Giuseppe Andidero
Foto di scena: jarnoiotti©ZooAperto2017, Chico De Luigi